Non esiste, come noto, un solo modo di investire, né di fare trading.
Le analisi soprattutto tecniche e cicliche, si dividono in due fondamentali categorie. trend following e proiettive.
Le prime individuano segnali di potenziale inversione di un trend quando la svolta già è intervenuta, e si basano soprattutto su rottura di supporti e resistenze, le seconde proiettano potenziali top e bottom tentando di individuare il culmine di trend rialzisti o ribassisti.
Alla domanda prevale il trend o la proiezione, non esiste una risposta assoluta. Talora alcuni metodi in determinate fasi di mercato offrono una miglior performance se di tipo trend following, mentre in altre fasi di mercato potrebbero spuntare performances maggiori metodi di tipo proiettivo.
Personalmente preferisco combinare entrambi i metodi.
I metodi di tipo proiettivo, come Magic Box, indicano una sorta di mappa dei tempi e prezzi, che probabilisticamente dobbiamo attenderci sui diversi asset.
Altri metodi, come PLT, consentono invece di avere segnali particolarmente attendibili sulle inversioni di lungo termine del trend.
Prevale il trend o la proiezione? Algoritmo di forza relativa
Considerando invece una logica maggiormente orientata all’investimento di medio e lungo termine, in una ideale asset allocation a mio avviso va utilizzato anche un algoritmo di forza relativa, in particolare la media mobile a 60 unità di questo algoritmo, settato su time frame mensile, per rendersi conto del tipo di fase in cui ci si trova, rispetto ai cosiddetti cicli di Kondratieff. Questo tipo di analisi consente una miglior scelta del peso da attribuire ad una ideale asset allocation, distribuita tra oro, azionario USA e BTP.
Asset allocation 2020 e risultati
In particolare l’efficacia di combinare il metodo PLT con la forza relativa può essere dimostrato considerando i segnali che avevamo su questi tre asset ad inizio anno e un portafoglio che ne distribuiva i pesi in una ideale asset allocation.
La situazione attuale, per quanto a livello di tecniche proiettive restituisca un alert di potenziale inversione del comparto azionario, non ha ancora fornito un segnale di inversione. E non terremo quindi conto di tali indicazioni proiettive nel metodo che utilizziamo che, ripeto, combina forza relativa ed indicazioni di PLT.
Ad inizio anno tutti i tre asset erano in trend rialzista, secondo PLT, e tuttora lo sono.
La forza relativa restituiva la seguente, possibile asset allocation:
50 % Dow Jones Industrial
30% Oro
20% Btp.
In realtà, nel corso dell’anno questa asset allocation è cambiata, seguendo l’algoritmo di forza relativa. Ma anche a voler mantenere ferma la distribuzione iniziale dei pesi, oggi, nonostante tutti i sovvertimenti del 2020, avremmo una performance complessiva, al lordo di commissioni, del 9,8 per cento.
L’efficienza dell’impostazione algoritmico/quantitativa
Una dimostrazione che seguire una impostazione algoritmico/quantitativa della asset allocation, paga. Anche considerando semplici componenti di riferimento tra cui scegliere gli asset. Unitamente ad indicazioni affidabili delle posizioni rialziste o ribassiste, basate su indicatori di particolare valenza statistica.
Ovviamente questo non significa che non si potevano adottare strategie diverse, basate ad esempio su tecniche di trading proiettivo su potenziali livelli di minimo e massimo, e potenzialmente in grado di realizzare anche performances superiori. Ma naturalmente ogni cosa ha il suo prezzo.
Ad un trading maggiormente aggressivo si accompagnano maggiori costi in commissioni, maggior volatilità e, naturalmente, maggior rischio.
A cura di Gian Piero Turletti, autore di “Magic Box” e “PLT“