Perché il periodo dal 2022 al 2027 sarà un vero incubo per i pensionati italiani

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In un recente articolo, avevamo analizzato la situazione dei cittadini italiani che vantano il triste primato delle pensioni più basse d’Europa. Oggi invece scopriremo perché il periodo dal 2022 al 2027 sarà un vero incubo per i pensionati italiani a causa del cosiddetto scalone. Il 2022 sarà infatti il primo anno successivo alla scadenza delle attuali regole transitorie sul pensionamento. La sperimentazione di Quota 100 terminerà il 31 dicembre 2021 senza ulteriori proroghe o rinnovi. Governo e parti sociali si incontreranno a partire da venerdì 25 settembre per trovare una soluzione per migliaia di pensionati. Senza un accordo infatti, Il repentino ritorno alla Legge Fornero posticiperà di cinque anni il pensionamento per migliaia di lavoratori. Si tratta di chi avrebbe maturato i requisiti per Quota 100 proprio in questi anni. Per loro scatterà una lunga e snervante attesa. A meno che Governo e sindacati non riescano a trovare una soluzione.

Lo scalone del 2022

Quando il precedente Governo ha introdotto la sperimentazione di Quota 100 non ha previsto la possibilità di un ritorno alle precedenti regole. Oggi, l’Esecutivo sembra orientato a lasciar scadere le attuali regole al 31 dicembre dell’anno prossimo. Le conseguenze per i lavoratori arrivati a sfiorare i requisiti di Quota 100 sarebbero una beffa. Nel giro di una notte infatti, a cavallo del Capodanno 2022, i requisiti per il pensionamento salirebbero di cinque anni. Una riattivazione in piena regola della Legge Fornero sembra quindi ormai inevitabile. Le indiscrezioni trapelate infatti, ipotizzano nuove misure a beneficio dei soli lavoratori impegnati in attività usuranti. Per tutti gli altri non sembrano esserci adeguate coperture economiche. Ecco perché il periodo dal 2022 al 2027 sarà un vero incubo per i pensionati italiani. Ancor di più per chi ambirebbe all’assegno INPS proprio in quel periodo.

Perché il periodo dal 2022 al 2027 sarà un vero incubo per i pensionati italiani

Nelle scorse settimane, da molte parti è trapelata l’idea di un periodo di Quota 101. Quest’opzione prevederebbe un aumento a 64 anni dell’età anagrafica minima per il pensionamento e una possibile diminuzione a 37 degli anni contributivi richiesti. Questa soluzione ridurrebbe l’attesa del pensionamento dal 2022 in avanti ma avrebbe pesanti ricadute sul calcolo dell’assegno. Insomma, i conti dell’INPS non sembrano consentire grandi spazi di manovra. Il Governo dovrà gestire una situazione difficile perché il periodo dal 2022 al 2027 sarà un vero incubo per i pensionati italiani. Ma anche per le imprese che stanno attraversando un periodo di tagli ed esuberi. Il quinquennio 2022/2027 potrebbe aiutare a risanare le casse pubbliche ma appesantirà i bilanci di molte imprese. Rendendo quindi sempre più difficile avviare nuove assunzioni.