E’ una bella domanda, vero? Che non nasce da rivendicazioni sociali o politiche di nessun tipo. Ma che a volte sorge spontanea guardandosi intorno. Ma le tasse ai più ricchi verranno mai veramente alzate? La risposta, purtroppo, è no. E se avete la pazienza di seguirci per un paio di minuti, vi spiegheremo il perché.
Il realtà la domanda ha un substrato naturale e duraturo. Ed una motivazione d’essere che prende spunto da recenti parole sull’argomento. Che non sono nostre. Ma di Kristalina Georgieva, il Presidente del Fondo Monetario Internazionale. Nell’ultimo recentissimo Fiscal Monitor, infatti, il FMI dice delle cose sensate, come al solito. Innanzitutto concede agli Stati di non ritirare tanto presto gli aiuti all’economia. Anche in presenza di elevati livelli di debito. Perché la situazione a livello globale è ancora troppo seria e preoccupante.
E poi aggiunge quanto ci ha portato a chiederci l’assunto della domanda. Cioè di alzare le tasse alle classi più abbienti ed alle imprese più redditizie. La ragione? Sempre la solita. Più tasse a chi può permettersele significano più soldi per i servizi essenziali. Come la sanità e l’assistenza sociale. Anche perché la crisi derivante dall’emergenza ha colpito, come sempre, i soliti. Cioè i meno abbienti. O, senza giri di parole, i più poveri.
Ma le tasse ai più ricchi verranno mai veramente alzate?
Chi meglio dei più ricchi, quindi, per poter dare una mano a chi non è fortunato (o abile) quanto loro? Sarebbe un bel mondo, vero? Un mondo dove chi ha di più aiuta che ha di meno. Beh, sappiate che questo mondo esiste solo nelle favole. E nella realtà non potrà mai esserci. Per due motivi molto semplici. Il primo è l’innato egoismo della razza umana. Il secondo è che le leggi le fanno quelli che hanno i soldi, non i poveracci.
Spieghiamo. Il primo caso è piuttosto semplice. Siamo animali, e come tali ragioniamo. Anche se siamo dotati del “ben dell’intelletto”, rimaniamo istintivi. E tra le risposte istintive c’è quella della sopravvivenza. Possedere più degli altri è connaturato in noi. Chi più ha, più vuole avere. E, soprattutto, non vuole dividerlo con gli altri. Se non per sua scelta. Certo non per imposizione di una società. O di uno Stato, che gestisce la società. Se può, evita.
E qui arriviamo al secondo punto. Chi fa le regole, cioè le leggi, non sono i pezzenti. Ma chi siede in Parlamento. In tutto il mondo. E chi siede in quei luoghi è un privilegiato. Se non lo è, lo diventa appena varca la soglia dei palazzi del potere. Nessuno, tranne un pazzo, potrebbe mai pensare che chi decide per tutti decida contro se stesso. E contro i gruppi di potere ed interesse (cioè chi ha soldi) che rappresenta.
Ma le tasse ai più ricchi verranno mai veramente alzate, qui? No, chiaramente. Questa è la triste realtà. Prendetene atto.