Sin dalla notte dei tempi, i mercati finanziari sono sempre guidati da quelli che gli esperti chiamano market movers. Cosa sono? Si tratta di quegli elementi che hanno la forza, nel breve, medio o lungo periodo, di muovere i soldi e quindi di fare trend. Detta crudelmente, fanno il bello e il cattivo tempo sui mercati.
Dal loro vario combinarsi ne escono fuori le forze di fondo che determinano il segno di fine giornata: segno più oppure segno meno. In questo 15 ottobre, metà del mese, quali sono le variabili che il piccolo e saggio risparmiatore deve tenere a mente? Procediamo.
I quattro fattori determinanti
In estrema sintesi, allo stato attuale, si possono ravvivare quattro market movers che stanno muovendo i mercati.
Essi valgono sia livello mondiale, sia continentale che di singoli listini, e sono:
a) le elezioni presidenziali negli USA;
b) il Covid, che ha ripreso forza e vigore in tutto il mondo;
c) la Brexit, con l’eterno dilemma se sarà con o senza (buon) accordo;
d) gli stimoli finanziari, promessi o attesi, dalle autorità fiscali e monetarie.
Ecco, dunque, da cosa dipenderanno i guadagni e le perdite in Borsa e su BTP e titoli di Stato. Saranno determinanti questi quattro fattori. Non si sfugge.
Guadagni e perdite in Borsa e su BTP e titoli di Stato saranno determinati da questi quattro fattori
Come si può intuire si tratta di variabili che, già da sole, avrebbero la forza di imprimere trend e direzionalità ai listini azionari.
Ma anche di dire la loro sui mercati obbligazionari. Attraverso come? Per il canale della volatilità e quindi degli spread.
Certo, ci sarebbero da considerare anche i tassi d’interesse e le politiche monetarie, ma questi parametri, almeno a stretto giro, risultano spuntati.
Oltretutto, almeno con riferimento all’Europa, il mercato, per adesso, sta scommettendo su un possibile nuovo intervento della BCE.
Una piccola riprova è data dal fatto che il Covid aumenta e gli interessi sui titoli di Stato italiani scende.
Dunque, l’obbligazionista ha il dovere di non perdere di vista tutti questi elementi.
Guadagni e perdite in ordine sparso
In questa fase 2020 i quattro fattori sono talmente forti che decifrarli a priori è difficile anche per gli stessi analisti.
Si pensi all’avanzare del Covid e ai timori legati a possibili, o meno, nuovi lockdown, che farebbero aggravare i saldi dei PIL nazionali.
Si tratta di market movers seguiti dalla comunità finanziaria mondiale. Tuttavia, in piccola parte, il loro peso si rivela maggiore su alcune aree e mercati, anziché su altri.
Ad esempio, le elezioni USA, pur essendo seguite da tutti, stanno maggiormente influenzando i listini locali. La dimostrazione è data dal fatto che il Nasdaq è addirittura in territorio positivo e a doppia cifra da inizio anno. Mentre il Dow Jones oscilla più o meno sulla parità.
In Europa il caso Brexit, insieme al Covid, sono i fattori che tengono maggiormente banco. In entrambi i casi si tratta di due eventi che non piacciono ai mercati.
Una piccola riprova è data dal fatto che il FTSE 100 è uno dei peggiori listini europei in questo 2020. Poco più del –21% dall’1 gennaio.
Chi vincerà da qui a breve?
Il piccolo risparmiatore si domanda che fare, come regolarsi. La parola d’ordine non può che essere step by step, un tassello alla volta. Di certo i nostri guadagni e le perdite in Borsa e su BTP e titoli di Stato saranno determinati da questi quattro fattori.
Infine, se gradite avere un’idea sull’andamento dei mercati di breve termine, vi suggeriamo la lettura dal seguente articolo.