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Sommario:
- Giuseppe Conte cercherà un voto di fiducia per il suo governo che pone fine a quasi 3 mesi di incertezza politica
- Il primo ministro spagnolo Mariano Rajoy sarà probabilmente estromesso dal momento che i partiti di opposizione otterranno una maggioranza sufficiente per votare contro di lui
- Diversi rilasci macroeconomici durante le ore di trading asiatico
È stata una settimana incredibile per quanto riguarda la politica italiana e, tutto sommato, si concluderà in forma scoppiettante. Eppure, tre giorni fa, tutti parlavano di una data in cui si sarebbero potute svolgere le elezioni, ma in questo momento sembra che un governo si pronto per esser incaricato. Il presidente Sergio Mattarella ha chiesto giovedì al noto professore di diritto Giuseppe Conte di essere primo ministro e questa volta ha accettato (era al secondo tentativo). Conte stava collaborando con il Movimento a 5 stelle durante le ultime elezioni ed era un forte sostenuto della Lega. C’erano già alcune fughe di notizie riguardo ai nuovi ministri di un nuovo governo che si prepara al giuramento nel pomeriggio. Tra questi nomi ci avevano già offerto il leader 5 stelle Di Maio sarà ministro del Lavoro e dell’Industria e vicepremier. Il capo della Lega Salvini dirigerà il ministero degli Interni e sarà anche lui vice premier. Il Ministero degli Esteri sarà guidato da Moavero Milanesi, e il Ministero dell’Economia avrà come dirigente il professore di economia Giovanni Tria. Si noti che Tria è considerato dai mercati come pro-europeo, quindi in teoria potrebbe essere una scelta positiva per l’EUR. Dopo aver giurato, il nuovo governo guidato da Conte cercherà un voto di fiducia, ma dovrebbe essere un compito abbastanza facile dato che il 5SM e la Lega hanno congiuntamente la maggioranza in entrambe le camere.
Prima delle elezioni di marzo un tale governo era tra le combinazioni meno desiderabili, ma poi i mercati si sono resi conto meglio questo che nessun governo. Il mercato del debito italiano ha continuato a stabilizzarsi giovedì con i rendimenti della banconota da 2 anni che sono scesi di circa 60 punti base a poco sopra l’1%. Il rendimento 10Y è caduto allo stesso modo. Tuttavia, l’intera curva rimane elevata rispetto ai rendimenti osservati una settimana fa, suggerendo che i rischi politici non accennano a diminuire sui mercati. Per questo motivo non c’è stata una ripercussione sull’euro, anche se il biglietto verde è stato influenzato dalle tariffe presentate ieri dall’amministrazione Trump che entreranno in vigore già oggi.
Ad ogni modo, l’euro ha visto un importante spinta rialzista all’inizio di questa settimana trascinato vicino a una zona di domanda cruciale. Pertanto, ci si potrebbe aspettare di esser giunti a punto critico e alla fine dell’impulso del dollaro USA. Tuttavia, è necessario attendere la fine di questa settimana poiché il NFP di oggi potrebbe riaccendere i mercati. Fonte: xStation5
Gli investitori europei potrebbero essere preoccupati non solo per le disgrazie italiane, ma anche per gli scontri interni spagnoli. Ricordiamo che il voto di sfiducia contro il primo ministro Mariano Rajoy è stato già proposto la scorsa settimana dai socialisti. Le cose sono cambiate da allora, e attualmente sembra che Rajoy possa essere estromesso già oggi. L’ultimo chiodo sulla bara è stato spinto dai nazionalisti baschi con soli 5 seggi in parlamento, voti erano necessari per ottenere la maggioranza. Secondo le ultime notizie Socialisti, Podemos, catalani e baschi nazionalisti hanno ottenuto 177 voti (uno in più del necessario per la maggioranza), e se non ci fossero valori anomali durante il voto di sfiducia questo pomeriggio Mariano Rajoy sarà costretto a dimettersi.
Il FTSE MIB italiano (ITA40 su xStation5) ha rimbalzato nell’area di supporto locale dando speranza ai tori di vedere un aumento maggiore quando i rischi politici sono leggermente diminuiti. Fonte: xStation5