Nuovo esecutivo: luna di miele o luna di fiele per Piazza Affari?

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A cura di Gian Piero Turletti,

autore di Magic Box in 7 passi e di  PLT

Questa mattina ho voluto appositamente attendere l’apertura dei mercati, prima di scrivere questo articolo, per verificare la reazione al nuovo esecutivo.

A quanto pare, al momento pare che i mercati siano più propensi a festeggiare, che a stracciarsi le vesti su ipotesi di programmi non graditi o su piani economici di vario tipo.

Dopo aver comunque centrato un setup geometrico spazio-temporale, euro dollaro, btp future e ftse mib avevano già prontamente reagito nei giorni scorsi.

Ed anche la curva dei rendimenti italiani sta mostrando una dinamica distensiva, dopo i precedenti sommovimenti.

Ma in ottica di medio/lungo, è inevitabile il condizionamento della situazione politica sui mercati e viceversa.

Dobbiamo quindi domandarci cosa sia cambiato, rispetto al precedente periodo, che abbia modificato il sentiment di mercato.

Molto probabilmente, un elemento significativo è la composizione del nuovo esecutivo che, pur mantenendo Savona all’interno del medesimo, ha però preferito affidare il ministero dell’economia al prof. Tria, il quale mai aveva anche solo ventilato un piano b.

Diversi altri dicasteri chiave, come quello degli esteri, sono stati affidati a chi già aveva fatto parte di precedenti esecutivi, e quindi senza posizioni a sorpresa o di rottura su dossier rilevanti.

Ma esiste un altro fondamentale aspetto, su cui dobbiamo interrogarci, il programma.

Un esecutivo può spingere in direzioni politiche opposte, e forse i mercati sperano (o pensano) che l’attuale compagine ministeriale serva a correggere anche eventuali elementi che i mercati in precedenza non hanno gradito, come la previsione di spese senza relativa copertura.

Un punto fondamentale saranno quindi le dichiarazioni programmatiche del prof. Conte, e sarà interessante notare soprattutto i passaggi dedicati a reddito di cittadinanza e flat tax.

Certo particolare attenzione sarà dedicata da parte dei mercati a tali argomenti, e secondo l’impostazione più o meno prudente che sarà decisa, i mercati reagiranno di conseguenza.

Un possibile elemento di continuità sarà consentito dagli staff ministeriali, a supporto soprattutto di ministri alle prime armi.

Ma sarebbe bene che sin da subito vengano accantonate vecchie soluzioni, che certo non favoriscono l’economia o la stabilità dei mercati, come eventuali patrimoniali ed altre indicazioni del genere, o mancato contenimento del deficit.

Come notiamo i mercati sono anche disponibili a dare fiducia, ma fanno molto in fretta a toglierla ed a far salire il premio per il rischio.

Non resta che attendere le dichiarazioni programmatiche, e valutarle attentamente in tutte le loro possibili conseguenze politiche e finanziarie.

Nel frattempo, il quadro politico che è andato componendosi (ma forse sarebbe più esatto dire scomponendosi) pone, a mio avviso, anche dei rilevanti temi programmatici alla coalizione di centro destra, ormai divisa tra moderati ed altre forze.

Si ricomporrà?

Sicuramente non è la prima volta, che vediamo una coalizione poi articolarsi in diverse componenti, in diversi ruoli di maggioranza ed opposizione, ed ora la situazione si va riproponendo.

Ma quali spunti programmatici prevarranno?

L’indicazione di riforme comunque con adeguata copertura, o misure in deficit, come vorrebbe l’ormai famoso contratto?

Anche su questo punto, sarà Conte a dire forse alcune parole di chiarezza nel chiedere la fiducia alle camere, o quanto meno sarebbe auspicabile.

Nel frattempo, comunque, tutta la curva dei rendimenti si trova su rendimenti più elevati anche solo rispetto ad un mese fa.

Vedremo se il nuovo esecutivo sarà capace di riacquistare una fiducia tale, da parte dei mercati, da ricondurli a quelli precedenti.

 

 

 

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