Contattare telefonicamente il medico di famiglia, senza precipitarsi nel suo studio. Così come non occorre mai precipitarsi al pronto soccorso. Sono queste le raccomandazioni essenziali impartite dal Ministero della Salute su cosa fare in caso di sintomi Covid. Ma non finisce qui per chi ritiene di aver contratto il coronavirus, e non vive a casa da solo.
In tal caso, infatti, chi ha i sintomi del Covid-19 deve tassativamente indossare la mascherina oltre a distanziarsi dagli altri componenti della famiglia. E questo aspettando l’esito del tampone. Così come in questi casi è fondamentale pure igienizzare frequentemente non solo le mani, ma pure gli ambienti e gli oggetti della casa.
Il principio di precauzione
Solo con l’esito del tampone si può avere la certezza di essere negativi o positivi al Covid-19. In quanto i sintomi del coronavirus, più comuni e più frequenti, spaziano dalla febbre alla tosse, passando per le difficoltà respiratorie. E quindi possono facilmente essere confusi, proprio in questo periodo autunnale, con i malanni di stagione.
Con il sospetto di Covid-19 è, inoltre, necessario che a prevalere sia sempre il principio di precauzione, e questo pure quando ad avere la febbre e la tosse sia un bambino. Pure in questo caso i genitori non devono correre al pronto soccorso, ma devono contattare telefonicamente il medico pediatra.
E se il pediatra dovesse rispondere si dovrà contattare la guardia medica che fornirà tutte le indicazioni necessarie su come procedere. Riguardo all’emergenza sanitaria, poi, va detto che tutte le Regioni hanno attivato i numeri verdi a cui rivolgersi per assistenza e informazioni.
L’isolamento fiduciario
Se dal tampone dovesse, poi, emergere la positività al Covid-19, il soggetto contagiato dovrà osservare un periodo di isolamento. Ovvero, precisamente, il cosiddetto isolamento fiduciario fino a quando, da nuovo tampone, non ci sarà l’avvenuta negativizzazione al coronavirus. Questo vale pure quando si è positivi al Covid-19 ma asintomatici.