Il tumore al seno è uno dei tipi di cancro più diffusi in tutto il Mondo e specialmente in Italia. Il tumore consiste in una crescita irregolare di cellule nella ghiandola mammaria e colpisce le donne di età superiore ai 50 anni, anche se non mancano le eccezioni.
I fattori di rischio, oltre all’età anagrafica, sono:
- la familiarità e quindi un fattore ereditario;
- la mancata gravidanza;
- un eccessivo utilizzo di estrogeni;
- il fumo di sigaretta;
- l’obesità;
- l’alimentazione scorretta;
- la sedentarietà.
Quando si parla di tumore al seno, si considerano anche i diversi stadi in cui la malattia si sviluppa. Il più grave di tutti è l’ultimo stadio in cui si parla di tumore al seno metastatico, ossia la diffusione del cancro in altre parti del corpo.
Ed è proprio su questo ultimo stadio che tratterà questo articolo, poiché ci sono buone notizie per la lotta contro il tumore al seno e lo dice la scienza.
Una svolta per il controllo della malattia
Si è sempre detto che la ricerca faccia passi da gigante e speriamo che questa sia la volta buona per tenere sotto controllo il tumore al seno metastatico. Sembra che i ricercatori e i medici abbiano voluto provare le azioni di alcuni anticorpi monoclonali, nonché alcune terapie per rendere la malattia più controllabile. Si tratta di una grande svolta storica della ricerca.
Buone notizie per la lotta contro il tumore al seno e lo dice la scienza
La prevenzione gioca un ruolo fondamentale poiché se il tumore si scopre in tempo, ossia nella sua fase iniziale, ci sarebbero ottime probabilità di riuscita e di ripresa. Ma cosa succede se il tumore è a livello metastatico?
Ecco che entra in gioco la nuova scoperta della scienza. Tramite la terapia a bersaglio molecolare e la ricezione di recettori ormonali, la scienza ha studiato l’effetto del farmaco Letrozolo unito al Ribociclib per contrastare la nuova formazione di cellule tumorali.
Infatti chi ha assunto entrambi i farmaci ha avuto una maggiore resistenza al tumore rispetto a coloro che assumevano un solo farmaco.
Ma le buone notizie non sono finite qui poiché i ricercatori hanno sperimentato anche una combinazione tra il Trastuzumab emtansine e il Trastuzumab deruxtecan. Questi hanno permesso una riduzione del volume delle cellule cancerogene nelle donne in cura con tumore al seno metastatico.
Trattasi di risvolti assolutamente positivi dal punto di vista clinico e della ricerca. Svolta storica, dunque, presentata al Congresso dell’European Society for Medical Oncology.
In ogni caso, consigliamo sempre di rivolgersi al proprio medico per consultazioni ed eventuali esami e terapie da effettuare.