Lo yuan cinese offshore è crollato arrivando a 7,0807 contro il biglietto verde mentre quello onshore è stato ceduto a 7,0304 sempre contro il dollaro. Ma non è il solo a vedere forti cambiamenti. Come muoversi allora con le altre valute?
Le strategie per operare sulle valute
Il forte indebolimento della valuta cinese è il seguito di quanto recentemente annunciato dal presidente Usa Donald Trump circa l’arrivo di nuove tariffe su circa 300 miliardi di merci cinesi già dal 1 settembre. Un timing sospetto che, in molti, hanno voluto vedere come una sorta di rappresaglia non ufficiale alle decisioni prese da Washington. Infatti all’annuncio di Trump, arrivato come sempre via Twitter, ha fatto seguito la dichiarazione di dura critica da parte di Pechino che, però, ha tenuto a sottolineare: “Non vogliamo una guerra commerciale con gli Usa ma non ci tireremo indietro nel combatterla”.
Altra escalation della guerra commerciale Usa-Cina?
Molto probabile, si tratterebbe, perciò, di un’escalation che, a questo punto, non porterebbe più solo al settore commerciale ma sfocerebbe immediatamente in quello valutario. Come già accaduto in passato, con la sola differenza che, oggi a differenza di allora, la Cina non teme più la fuga di capitali. Il motivo? Le forti misure restrittive per il controllo dei movimenti sui capitali e soprattutto il rafforzamento della propria borsa azionaria, più aperta ai flussi finanziari internazionali, con il conseguente aumento degli interessi da parte degli investitori.
La situazione di Hong Kong
Intanto Hong Kong ha chiuso -2,85% anche a causa di uno yuan che, a conti fatti, è ai minimi dal 2008. In realtà per l’ex colonia britannica c’è anche il problema dei manifestanti che hanno deciso di spostare le manifestazioni di proteste all’interno del quartiere finanziario. Un dettaglio non indifferente perché usato da Pechino per accusare gli Usa di sostenere i manifestanti. Prima conseguenza sul fronte valutario: sul fronte obbligazionario c’è un bond decennale made in Japan a -1,84% parallelamente a quello tedesco anch’esso in crollo ai minimi storici di -0,5%, uno yen in aumento al limite del 106 sul dollaro (105,92 per la precisione) così come in aumento è anche l’oro a 1.465 dollari l’oncia.
Spostando la visuale in Europa non si può fare a meno di notare, i ambito valutario, anche il crollo della sterlina, vittima a sua volta dei timori da hard Brexit.
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