Finalmente, dopo una serie di indecisioni dettate dalla necessità di rinvenire un giusto equilibrio tra le esigenze di libertà dei cittadini e quelle di contenimento del virus, è arrivato il decreto del nuovo Esecutivo.
Si tratta del provvedimento contenente le misure restrittive per evitare quella che gli scienziati preconizzano come quarta ondata. Dunque, vediamo cosa ha stabilito Draghi nel nuovo DPCM in vigore dal 6 marzo al 6 aprile.
Le maggiori indecisioni hanno riguardato le misure sulle scuole. E, alla fine, si è deciso che esse rimarranno chiuse nelle zone rosse. Laddove le lezioni avverranno da remoto.
Inoltre, le restrizioni dovranno necessariamente continuare. Con particolare attenzione per le festività di Pasqua e Pasquetta.
A fare da contraltare alle restrizioni, vi sono anche delle concessioni. Quali la riapertura di cinema, teatri e musei, a partire dal 27 marzo. Tuttavia ciò avverrà solo in zona gialla.
In definitiva, la prevalenza della prudenza è, come sappiamo, dettata, dalla necessità di frenare la circolazione delle varianti. Rispetto ad esse, si è riscontata una diffusione del 54% per quanto attiene a quella inglese, cui si accompagna quella brasiliana che presenta un 4,3% di circolazione, concentrata in alcune zone del centro Italia. Sullo 0,4%, invece, si è attestata la variante africana. Tuttavia, nonostante i timori, l’ISS ha assicurato la copertura del vaccino sulla variante inglese.
Il DPCM di Draghi sulle restrizioni
Vediamo cosa ha stabilito Draghi nel nuovo DPCM in vigore dal 6 marzo al 6 aprile. In effetti, in generale, le restrizioni restano più o meno identiche, sia per quanto attiene al divieto di spostamento tra Regioni, con le relative eccezioni, sia per quanto attiene alle regole interne alle Regioni.
In particolare, resta inalterato il coprifuoco fino alle 22. Solo in zona bianca (Sardegna) esso non è stato abolito ma spostato alle 23.30.
Rimane, inoltre, l’obbligo di mascherine e distanziamento, anche in zona bianca. Restano, poi, fermi i limiti prima valevoli per le zone gialle, arancioni e rosse in ordine agli spostamenti all’interno dei confini regionali.
Le scuole, invece, resteranno chiuse solo in zona rossa, con facoltà, da parte dei Dirigenti Scolastici, di adottare misure ad hoc in caso di diffusione delle varianti o del virus, in generale.
Ancora, barbieri e parrucchieri dovranno rimanere chiusi solo in zona rossa. Sale da bingo giochi e scommesse, invece, potranno riaprire.
Nelle seconde case si potrà tornare solo se non facenti parte delle zone arancione scuro o rossa.
Anche per le attività di ristorazione, nonostante le rimostranze, non si registrano novità. Esse continueranno a rimanere chiuse in zona arancione e rossa, mentre in zona gialla, possono aprire dalle 5 alle 18.
Per palestre e piscine, invece, il Governo, ha calato il sipario, mantenendo il no drastico alla riapertura, tranne che in zona bianca.
Per quanto riguarda, infine, teatri, cinema e musei, essi potranno riaprire, a partire dal 27 marzo, solo in zona gialla (e bianca). Nei week end e giorni festivi, per accedervi, però, sarà necessaria la prenotazione online o telefonica, almeno un giorno prima.