Tra le azioni di settore c’è un titolo azionario del comparto bancario che risulta sottovalutato del 51%. Nonostante lo scossone causato dal coronavirus sia ancora latente soprattutto per i mercati asiatici, sembra che ci siano segnali positivi dai mercati americani. A riprova di ciò una leggera ripresa dell’indice S&P 500 che nella seduta di contrattazioni di ieri ha chiuso in positivo con un +0,73%. Anche il Dow Jones ha guadagnato terreno con +0,51% e il NASDAQ addirittura con un ottimo +1,34%.
Il comparto bancario
Il settore finanziario e quello tecnologico-finanziario hanno regalato interessanti soddisfazioni fino agli ultimi eventi che hanno segnato una pausa d’arresto. Ma tutto sommato l’economia americana è ancora in salute, con dati macro abbastanza positivi. Come se la passano i bancari? Se diamo uno sguardo alla tabella riassuntiva che segue, noteremo che tra le quattro banche d’investimento più potenti degli Stati Uniti, Citigroup (NYSE:C) è quella che si distingue per il consensus ottimistico.
Come evidente, infatti, risulta l’unico titolo tra i quattro ad aver un consensus orientato al BUY.
Citigroup: un titolo bancario sottovalutato del 51%
Quali sono le potenzialità del titolo? Al di là del fatto che Citigroup sia un nome altisonante con una storia ultracentenaria alle spalle, le caratteristiche fondamentali e grafiche sembrano essere molto interessanti.
Da un punto di vista grafico, la recente uscita dal canale rialzista lo pone in una situazione di rallentamento. Uno rallentamento che però è da monitorare, soprattutto rispetto a quota 73$ che sembra essere al momento un supporto importante.
Quali potenzialità di investimento per Citigroup?
È chiaro che l’attuale incertezza spaventi gli investitori nel prendere decisioni. Ma stando al consensus (su 13 analisti, 10 son per un buy), il titolo in ottica long term potrebbe diventare un’interessante opzione. Ricordiamo che il titolo è sottovalutato del 51,4%, un valore dato dal suo fair value di 113.72$ nettamente superiore al suo ultimo prezzo di contrattazione di 75.13. Ad incrementarne l’appetibilità troviamo anche un rendimento da dividendo del 2,72% all’anno, superiore alla media.