Di pensione anticipata avrete sentito parlare tutti. Ma il panorama della previdenza, in Italia, è quanto mai variegato. Occorre quindi fare un po’ di chiarezza. Soprattutto sulla misura evidenziata nel titolo. Ecco quindi tutto quello che c’è da sapere sulla pensione anticipata in deroga.
La pensione anticipata ordinaria è la misura standard. Ottenibile indipendentemente dall’età anagrafica dai lavoratori iscritti all’INPS. Ad oggi, e fino al 31 dicembre del 2026, ci sono però dei requisiti di pagamenti contributivi da ottemperare. Che sono 41 anni e 10 mesi per le donne, e 42 anni e 10 mesi per gli uomini.
Più 3 mesi per la finestra di attesa. Come capite bene, c’è qualcosa che non va. Ed è che per ottenere la pensione anticipata ordinaria bisogna aver iniziato a lavorare prestissimo. Magari al compimento della maggiore età. Altrimenti sarà molto difficile ottenerla prima della pensione di vecchiaia. La pensione anticipata ordinaria risale alla legge Fornero. E riguarda gli iscritti all’assicurazione generale obbligatoria e quelli alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi. Come coltivatori diretti e commercianti artigiani. Ma anche gli iscritti ai fondi esclusivi, esonerativi e sostitutivi della stessa. E quelli iscritti presso la gestione separata Inps.
Tutto quello che c’è da sapere sulla pensione anticipata in deroga
La pensioni anticipate in deroga non è nient’altro che una forma pensionistica con requisiti meno rigidi della pensione anticipata ordinaria.
È quella che riguarda i lavori usuranti, i lavoratori precoci, quelli di Quota 100 e di Opzione Donna. Le prime due esistono da tempo, e sono continuative. Quota 100 finirà nel 2021. Opzione Donna andrà probabilmente a continuare, forse rivista. Giova ricordare che chi ha maturato i relativi requisiti, potrà comunque fare domanda ed ottenere l’agevolazione pensionistica anche se una di queste forme di pensione anticipata dovesse venire meno.
Brevemente, la pensione anticipata in deroga per lavori usuranti riguarda lavoratori ben specifici. È ottenibile quando siano stati versati almeno 35 anni di contributi. E si siano stati compiuti almeno 61 anni e 7 mesi di età. Ed è disponibile anche per chi lavora di notte. I lavoratori precoci possono continuare ad uscire da lavoro con 41 anni di contributi versati. Senza applicare i cinque mesi in più di aspettativa di vita.
Sono lavoratori precoci coloro che hanno lavorato per almeno 12 mesi prima del compimento dei 19 anni. E devono aver conseguito l’anzianità contributiva necessaria entro il 31 dicembre 1995. Di Quota 100 e di Opzione Donna abbiamo già parlato molto su queste pagine. Potete trovare qualcosa in questo articolo.
La legge, in concreto, prevede diverse possibilità per uscire prima dal mondo del lavoro. Ed ottenere, conseguentemente, un trattamento pensionistico agevolato. I requisiti, però, sono molto stringenti. E vanno rispettati molto chiaramente.