L’Unesco, cioè l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura, nasce nel 1946 a Parigi. La fondazione di questa organizzazione si deve alla necessità di creare un organo parallelo a quelli politici ed economici, affinché fosse garantito il rispetto dei Diritti Fondamentali dell’Uomo e la pace tra le Nazioni che vi aderiscono.
L’Unesco si occupa anche di tutti i fenomeni scientifici, culturali e sociali, politici, presenti nei territori di competenza. In fine è di “garantire la pace internazionale e la prosperità dei popoli promuovendo il dialogo interculturale, il rispetto dell’ambiente e le buone pratiche dello Sviluppo Sostenibile nel perseguimento dei seguenti obiettivi”.
Tra gli impegni dell’Unesco vi è il monitoraggio dei fenomeni culturali. Tra questi troviamo uno studio che tratta degli idiomi a rischio di estinzione nei prossimi 50 anni.
La varietà di lingue parlate in Europa, circa 100 per 50 paesi, non ha pari rispetto agli idiomi parlati nei paesi di tutto il mondo.
L’Unesco ha rivelato che la grande parte delle lingue “minori” è destinato a scomparire se non salvaguardate. La questione dell’ufficializzazione di alcuni di questi idiomi da parte dell’Unione Europea è la ragione per cui esse rischiano l’estinzione.
Ma vediamo quali e perché tra qualche anno queste lingue potrebbero estinguersi.
L’Atlante delle Lingue in pericolo
Tra le lingue che fanno parte dell’Atlante pubblicato dall’Unesco, troviamo quelle parlate in luoghi remoti e poco popolati dell’Europa. La mancanza di turismo e visitatori di massa rende difficile la rivalutazione della cultura e delle lingue di questi luoghi.
Tra qualche anno queste lingue potrebbero estinguersi: ecco una carrellata di idiomi suddivise secondo famiglie linguistiche.
Lingue germaniche
l’Impero Asburgico ha lasciato in tutta l’Europa Orientale una miriade di dialetti che oggi stentano a sopravvivere. Per esempio la lingua Töitschu parlata dalle comunità Walser italiane, svizzere e austriache. Questa lingua appare come un incrocio tra il nostro italiano e il tedesco, è parlata oggi da circa 30.000 persone.
Lingue frisone
Il Sater Friesisch è parlato da un gruppo di 2000 persone circa, abitanti nella sola località di Saterland nella Bassa Sassonia. Questo dialetto ad alto rischio di estinzione assomiglia moltissimo al suo parente stretto, il frisone settentrionale; parlato nella regione dello Schleswig-Holstein, oggi è preservato grazie alle iniziative dei parlanti che hanno creato un museo e vari istituti per l’apprendimento della lingua.
Lingue degli Urali
Tra Lapponia, Norvegia, Svezia e Finlandia troviamo le lingue sami. Di queste lingue se ne conoscono ben 10 varietà, con un vocabolario estremamente nutrito di vocaboli. Il problema delle lingue sami deriva dalla scarsità di popolazione in queste arie, questo le ha rese a grave rischio d’estinzione.
Lingue finniche
Avete mai sentito parlare della lingua votica? Tra Russia nordoccidentale ed Estonia troverete un gruppo di sole 20 persone che parlano questo idioma.
Lingue celtiche
Tra le lingue celtiche, tra quelle estremamente a rischio estinzione annoveriamo la lingua dell’Isola di Man e il cornico di St. Ives in Corwall. Il bretone invece è parlato in tutta la Bassa Bretagna, ma solo l’8.5% della popolazione ne fa un uso quotidiano.
Lingue turche e greche
Il cappadociano, anticamente parlato in Turchia, viene parlato in una piccola comunità della Grecia Settentrionale; mentre lo zaconico è un dialetto greco che ha molto poco a che vedere con la lingua ufficiale ed è parlato nel Peloponneso.
Lingue romanze
In questa categoria troviamo in francoconteese, diffuso in Alsazia e Svizzera, e lo champenois della regione della Champagne francese ma diffuso anche in Belgio. Insieme a queste il piccardo, parlato nella Vallonia da 500,000 persone (ricordate il Giù al Nord italiano?). E ancora ci sono il gallo e il bourguignon.
Lingue occitane
Il guardiolo, parlato da circa 350 persone in tutto tra Francia e Italia, è ancora in uso nelle famiglie come lingua principale.
In questo articolo sono citate solo poche delle lingue segnalate per l’alto rischio di estinzione. Oltre che l’importanza di salvaguardare il patrimonio culturale e linguistico di ogni paese e regione, conoscere i popoli appartenenti a queste minoranze ci può fare scoprire posti di grande ricchezza e bellezza.
Tra qualche anno queste lingue potrebbero estinguersi, perché rischiare? Date un’occhiata all’Atlante e sceglietene una.