Su quali indici azionari investire? Cosa dice l’analisi fondamentale e lo studio del ciclo economico e dei fondamentali?
Nel mio precedente articolo, mettevo a confronto Dax ed indici USA sotto il profilo dell’analisi fondamentale, dell’analisi di tipo econometrico e delle prospettive cicliche.
La risposta a quale indice preferire non era nel senso di una preferenza assoluta, ma nel senso di cogliere eventuali opportunità, ma con una tempistica differente per Germania ed USA.
Possiamo però semplificare l’analisi, adottando il seguente metodo.
A cura di Gian Piero Turletti, autore di “Magic Box” e “PLT
Curva dei rendimenti e indici azionari
Anche prescindendo da ulteriori analisi, possiamo indicare una prospettiva rialzista di un indice, se la curva dei rendimenti del relativo Paese è rialzista, e viceversa.
Inoltre, tra indici con analoga impostazione rialzista della curva dei rendimenti del relativo Paese, possiamo scegliere quelli che presentano il prezzo più basso, preferibilmente con una quotazione a sconto, e con momentum rialzista.
Per momentum rialzista intendiamo un indice che continua a disegnare massimi crescenti di medio periodo.
Sulla curva dei rendimenti, occorre dire che esiste in letteratura una certa dialettica sulla sua efficacia.
A mio avviso, proprio la situazione attuale denota però una certa efficacia di questo strumento.
Da quando la curva dei rendimenti si è invertita al ribasso, per molti Paesi, i rispettivi indici hanno o girato al ribasso, nel senso di disegnare massimi decrescenti, o quanto meno hanno disegnato massimi lateralizzanti.
Su quali indici azionari investire?
Le eccezioni sono poche.
E nella situazione attuale, visionando uno screening di molti indici, è difficile trovarne uno, rispetto al quale la curva dei rendimenti del relativo Paese non abbia una impostazione laterale o negativa.
L’efficacia di tale strumento è appunto dimostrata dal fatto che, parimenti, questi indici hanno smesso di realizzare massimi crescenti.
Quelli che maggiormente resistono paiono essere gli indici USA, ma anche la dinamica di questi ultimi è stata cedente.
O nel senso di aver realizzato massimi livellati rispetto al top dello scorso autunno, o nel senso, nel caso del Nasdaq 100, di aver sì superato tale livello, ma senza poi riuscire a confermare tale rottura.
Andando ad esaminare la situazione della curva dei rendimenti USA, una tale dinamica era stata anticipata o confermata.
Su quali indici azionari investire? Il caso dell’indice cinese
Dopo queste considerazioni, voglio concentrare la mia attenzione sul comparto azionario cinese, proprio per questo motivo fondamentale.
Infatti la curva dei rendimenti risulta positivamente inclinata, anche se con tratti segmentati, che denotano qualche tensione, ma senza le problematiche di una curva invertita.
Abbiamo quindi un primo requisito positivo.
Passiamo ora all’analisi econometrica.
In base al modello adottato, il p/e di equilibrio dovrebbe attestarsi attorno a 12.
Guarda caso in base alle stime medie di un panel di analisti, le stime del p/e si attestano proprio su questo valore.
Possiamo quindi dire che non si tratti di una occasione a sconto.
Infine, dando uno sguardo ai grafici, su barre mensili, notiamo assenza di realizzazione di nuovi massimi.
Pertanto anche il comparto azionario cinese non sembra, al momento, offrire particolari prospettive di investimento.