I dati macroeconomici della mattinata ci offrono una quadro del settore dei servizi ondivago.
Alcuni Paesi hanno fornito “prestazioni” sopra alle attese, altri inferiori al consensus.
Tutti comunque ancora ben posizionati, a differenza che nell’industria, ben sopra quota 50.
Ma il contesto generale per l’Europa rimane preoccupante!
E’ evidente e chiaro anche dal punto di vista storico che da solo il settore dei servizi non è in grado di reggere e fare ripartire l’economia.
Vediamo comunque i dati odierni.
Tabella principali dati macroeconomici europei di giornata
EUR | Indice dei direttori degli acquisti del settore dei servizi italiano (Lug) | 51,7 | 50,6 | 50,5 | |||
EUR | Indice dei direttori agli acquisti del settore terziario francese (Lug) | 52,6 | 52,2 | 52,2 | |||
EUR | Indice PMI composito tedesco (Lug) | 50,9 | 51,4 | 51,4 | |||
EUR | Indice dei direttori degli acquisti del settore dei servizi tedeschi (Lug) | 54,5 | 55,4 | 55,4 | |||
EUR | Indice dei direttori agli acquisti del settore dei servizi (Lug)UE | 53,2 | 53,3 | 53,3 | |||
GBP | Indice dei direttori degli acquisti del settore dei servizi (Lug) | 51,4 | 50,4 | 50,2 |
Annotiamo Francia, Italia e Gran Bretagna che si muovono sopra le aspettative. Nel mentre la Germania zavorra l’UE intera e pertanto sia Unione che tedeschi deludono le attese.
A confermare poi il precario stato di salute dell’economia teutone vediamo anche l’indice PMI posizionarsi a 50.9 rispetto a 51.4 atteso e anche dato precedente.
La BCE e la Commissione UE hanno per anni giustificato le proprie stringenti politiche monetarie nascondendosi dietro la forza della locomotiva tedesca.
Quasi che il benessere di un singolo paese desse il diritto di ignorare l’andamento di almeno altri 10/15….
A parte questo la situazione ora si è capovolta.
La Germania è chiaramente il Paese più in difficoltà dell’intera UE.
Settore dei servizi: UE e BCE in vacanza?
Eppure tutto tace. In questa calda estate vuoi mai che sia i vertici della BCE che i neo-eletti della Commissione di Bruxelles siano tutti in ferie?
Troppo presi ad abbronzarsi per accorgersi che ogni giorno che passa il rischio di una recessione dura si fa sempre più concreto?
Qualche “daterello” positivo qua e là non basta.
L’unione Europea stessa è a rischio se finalmente non verranno messi al primo posto gli interessi dei cittadini.
La politica di generare le crisi per potere meglio guidare i cittadini è stata in tempi recenti bene illustrata da un noto professore italiano assurto alla politica…per una missione precisa.
Ma la gente seppur “intorpidita” dal diffondersi di cattive abitudini che prima errano per pochi ora sono una moda, prima o poi potrebbe svegliarsi.
Siamo davvero preoccupati: l’Europa potrebbe diventare un mare di rivoltosi gilet gialli!
Danimarca, Gran Bretagna, Ungheria per non parlare della Svizzera dimostrano che l’euro ma anche l’UE non sono una necessità!
Cosa ci aspetta dietro l’angolo?