Torino ha una fama esoterica che la precede. Infatti è considerata come il punto di intersezione fra il triangolo della magia bianca (formato con Lione e Praga) e quella nera (composta anche da San Francisco e Londra). La dualità della capitale sabauda è data dalla presenza di energie positive e negative, che sono distribuite in parti uguali in tutto il perimetro cittadino. Dopo la guida sui sette posti insoliti da visitare a Milano, ecco quella su sette luoghi magici a Torino.
La Gran Madre
Al di là del ponte intitolato a Vittorio Emanuele I appare l’imponente chiesa dedicata alla Gran Madre di Dio. Si dice che questo santuario sia stato costruito sopra ai resti di un tempio dedicato alla dea Iside, divinità protettrice della maternità e del matrimonio. La convivenza di queste due figure rende già di per sé questo luogo un grande polo di energia positiva. Le due statue poste ai lati dell’edificio, allegorie di Fede e Religione, nasconderebbero la chiave per trovare il Sacro Graal.
Piazza Statuto
I torinesi sono convinti che piazza Statuto ospiti l’entrata dell’inferno. Questa diceria è stata alimentata dalla fontana costruita per celebrare la costruzione del traforo del Frejus. Il complesso monumentale è formato da un imponente ammasso di pietre provenienti dal sito dei lavori. Sulla loro cima è posto un Genio alato che troneggia su dei Titani sconfitti. Questa iconografia ufficialmente rappresenta il trionfo della ragione e del progresso sull’ignoranza e la brutalità, ma molti hanno azzardato una lettura in chiave satanista. L’angelo è rivolto verso Est e porta sulla fronte una stella a cinque punte, attributi che si ricollegano alla figura Lucifero.
La mole antonelliana
L’architettura simbolo di Torino, costruita da Antonelli, è il punto in cui la statua della Fede della Gran Madre rivolge il proprio sguardo. Per questo molti credono che all’interno di questo palazzo sia custodito il Santo Graal. La forma allungata rappresenta secondo gli esperti di esoterismo un’antenna che irradia energia positiva che proviene dal terreno sottostante.
Il museo egizio
Il Museo egizio è una delle eccellenze che tutto il mondo ci invidia. Al suo interno sono presenti diversi manufatti che presentano sia cariche magiche sia positive che negative. Le prime sono collegate a Tuthmosi II, le seconde a Tutankhamon. L’influsso malefico di quest’ultimo faraone si possono ritrovare anche nelle superstizioni che hanno avvolto la scoperta della sua tomba, alimentate dalla morte di Lord Carnarvon, capo della spedizione archeologica responsabile del ritrovamento.
Il rondò della forca
Sempre vicino a Piazza Statuto, all’incrocio di tre strade si trova il rondò della forca. È considerato un punto nefasto e impregnato di negatività proprio per l’uso che se ne faceva in passato. Infatti in antichità era il luogo deputato alle esecuzioni delle pene capitali.
Il palazzo Trucchi di Levaldigi e il portone del diavolo
Il palazzo Trucchi di Levaldigi presenta un portone particolare con un batacchio con una forma diavolesca. Diverse storie ruotano intorno a questo strano edificio. La leggenda afferma che sia stato costruito solo nell’arco di una notte e che sia stato per lungo tempo la sede di una fabbrica di tarocchi. In quel periodo uno stregone provò ad invocare il diavolo e quest’ultimo per punizione lo imprigionò nel battente della porta di ingresso. Molti dicono che il complesso sia tuttora infestato dal fantasma di una danzatrice, Emma Cochet, che venne ritrovata morta nelle sue stanze in circostanze misteriose.
Occhi del diavolo
Nei pressi di palazzo Lascaris, ex loggia massonica e ora sede di una banca, sono presenti due strane fessure sulla pavimentazione urbana che assomigliano a due occhi. La presenza della massoneria e la fama della zona come punto focale di magia nera hanno alimentato strane credenze riguardo a questi strani fori. Il loro vero fine pratico è quello di fungere da punti di illuminazione e di sfiato per i locali sotterranei.
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