Gli sforzi sono notevoli da parte di molti Stati europei ma la Russia resiste e pare non venire a patti. Così la situazione di tensione tra Russia e Ucraina che minaccia il Mondo e preoccupa i Capi di Stato è sempre più acuta. Nel frattempo l’ISTAT per voce del Presidente Gian Carlo Blangiardo, sulle colonne di un noto quotidiano nazionale, stamane lancia l’allarme. Afferma che «l’inflazione ha sorpreso tutti ed è difficile controllarla». E va giù duro paragonando il periodo attuale al Secondo dopoguerra.
Di Maio oltre il Movimento
Luigi Di Maio, classe 1986, è il nostro Ministro degli Esteri quindi deputato (tra le altre funzioni) a curare i rapporti politici, economici, sociali e culturali con l’estero. E qui casca la patata bollente della Russia, Paese col quale forse solo Silvio Berlusconi forte di una reale amicizia con Vladimir Putin, riusciva a tessere relazioni e ottenere risultati. Oggi la partita è obiettivamente difficile e, al momento, dallo spettro della battaglia navale siamo costantemente colpiti.
Russia Ucraina, il Ministro degli Esteri invoca il ricorso al protocollo di Minsk ed ecco cosa prevede
Già precedentemente indicato da Mario Draghi, il Ministro degli Esteri ribadisce alla Russia di attuare gli Accordi di Minsk. Di cosa si tratta. Il protocollo è stato firmato una prima volta nel 2014 e poi di nuovo nel 2015, causa il fallimento del primo tentativo. A firmare sono stati rappresentanti della Russia, dell’Ucraina e l’OSCE (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa). Il documento è nato dal tentativo di porre fine a 10 lunghi mesi di conflitto che ha interessato l’Ucraina orientale.
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Il protocollo si compone di 12 punti. Tra gli altri evidenziamo il «cessate il fuoco bilaterale» definito al primo punto; il «monitoraggio continuo della frontiera russo-ucraina da parte dell’Osce». Ancora il «ritiro delle armi pesanti dal fronte» e il «rilascio immediato di tutti gli ostaggi»; lo «svolgimento di elezioni locali».
La chiosa
Il Ministro degli Esteri Di Maio ha anche evidenziato che eventuali attacchi e conflitti armati verso l’Ucraina innescherebbero reazioni, in linea con l’UE, la Nato e l’OSCE. A dire che l’Italia rimane ferma sulla posizione di ripudio della guerra e mai si schiererebbe a fianco di un Paese che decide il conflitto. Nonostante la minaccia del gas e la “punizione” già inferta all’Italia e agli italiani. Perché sull’attrito Russia-Ucraina, il Ministro degli Esteri invoca il ricorso al protocollo di Minsk II. Ma la Russia, per adesso, non dà riscontro.