Giungono sgradite e inopportune le provocazioni lanciate da Matteo Renzi che auspica un futuro senza reddito di cittadinanza. L’orizzonte fiscale italiano è già denso di nubi e vessato da imposte più pesanti rispetto agli oneri degli altri Paesi UE. Eliminare il reddito di cittadinanza equivarrebbe a privare di speranza migliaia di nuclei familiari che contano sul contributo governativo. Il Ministro dell’Economia Gualtieri ha assicurato i cittadini italiani in merito e, almeno per un futuro prossimo, si potrà contare sul reddito di cittadinanza. Attualmente in Italia i percettori del reddito di cittadinanza superano gli 800mila nuclei familiari. Ad un anno di distanza dall’introduzione del contributo governativo si devono fare i conti con otre 2 milioni di italiani che vivono in uno stato di bisogno.
A febbraio non tutti lo riceveranno
Sebbene le sorti del reddito di cittadinanza siano salde e ben difese da un paladino come il Ministro Gualtieri, non tutti ne beneficeranno. Si tratta però di una situazione circoscritta nel tempo e, in particolare, al mese di febbraio. Vediamo perché a febbraio non arriverà a tutti. Anzitutto non vi è alcunché da temere perché sarà sufficiente attendere un po’ e l’importo prima o poi arriverà sulla card. La ricarica della carta del reddito di cittadinanza viene accreditata da Poste italiane previa disposizione dell’Inps.
Gli esclusi
Nel mese di febbraio l’Inps ha escluso dall’operazione di accredito due categorie di percettori. Nella prima rientrano i cittadini che non hanno ancora provveduto ad aggiornare l’Isee. Nell’altra i contribuenti italiani che non hanno inoltrato a febbraio la domanda per l’accesso al contributo governativo. I tempi di attesa dei primi saranno brevi infatti la ricarica verrà effettuata entro il 15 marzo 2020. Ciò perché essi hanno inoltrato la domanda a febbraio e all’Inps non resta che effettuare i controlli di rito per procedere al pagamento.
Risulta invece sospeso, ma arriverà a marzo 2020, il contributo economico per quanti non hanno presentato l’Isee. Con largo anticipo l’Inps aveva avvisato i percettori del sussidio che avrebbero dovuto presentare l’Isee aggiornato entro e non oltre il 31 gennaio scorso. Il mancato rispetto di questi termini avrebbe determinato la sospensione dell’erogazione del reddito di cittadinanza. Ecco perché a febbraio non arriverà a tutti. E molti dovranno attendere il mese di marzo per ricevere la ricarica.