Per ENI (MIL:ENI) sono lontani i tempi del record storico delle quotazioni a Piazza Affari. Era il luglio del 2007 e i prezzi superarono i 28 euro. Oggi questo titolo è a un passo dai minimi degli ultimi 24 anni ma proprio per questo ha forti potenzialità rialziste. Vediamo perché con l’analisi degli Esperti di ProiezionidiBorsa.
Un lento declino delle quotazioni negli ultimi 10 anni
Il record storico realizzato a luglio di 13 anni fa, fu favorito dalla ascesa del prezzo del petrolio. Essendo ENI un titolo legato all’energia, in particolare agli idrocarburi, le quotazioni sono naturalmente influenzate dall’andamento del prezzo del greggio.
E’ accaduto in passato ed è accaduto anche nella prima parte dell’anno, quando il petrolio è crollato sotto zero. A fine marzo, in pieno blocco delle attività economiche causa pandemia, il prezzo del greggio americano WTI, è sceso sotto zero. Un fenomeno mai accaduto nella storia.
Naturalmente il calo del greggio ha zavorrato i prezzi di ENI, che sono sprofondati. Nella settimana centrale di marzo hanno realizzato un minimo a 6,2 euro. Poi è seguito un bel rimbalzo che ha portato l’azione oltre i 10 euro.
Ma il rimbalzo è finito qui. Nelle settimane successive i prezzi sono tornati a scendere fino a toccare il minimo della scorsa settimana, a 6,5 euro.
Questo titolo è a un passo dai minimi degli ultimi 24 anni ma proprio per questo ha forti potenzialità rialziste
Da questo livello l’azione ha due possibilità: risollevarsi o precipitare. La discesa sotto la soglia dei 6,5 euro porterà ENIi al primo target in area 6,0/6,2 euro. Da qui passa un supporto decennale. La violazione di questo livello farà precipitare i prezzi fino a 5,5 euro, minimo storico e probabilmente fino a 5 euro. Livello mai raggiunto nella storia del titolo.
Ma ci potrebbe essere anche il risollevamento. Quota 6,5 euro potrebbe rappresentare un trampolino su cui i prezzi possono rimbalzare e prendere la via del rialzo. In questo senso un segnale incoraggiante arriverà con il superamento della soglia dei 7,4 euro, meglio se con chiusura settimanale.
Nel brevissimo, il ritorno sopra 7 euro porterà i prezzi a chiudere il gap aperto nella seduta del 21 settembre. Il gap si chiuderà proprio al raggiungimento dei 7,4 euro.
Il superamento di questo livello potrà portare i prezzi verso l’obiettivo di 8,4 euro.
Approfondimento
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