Quest’isola rivoluziona la geografia del Pianeta ed è stata scoperta per caso

Ghiacciai

Durante le lezioni di storia a scuola, abbiamo studiato che parte della geografia del Pianeta come la conosciamo oggi è frutto anche di calcoli sbagliati, caso o fortuna. L’esempio forse più famoso è quello delle Americhe la cui scoperta, con tutta probabilità, è stato il frutto di un mix tra errori di calcolo e buona sorte. Sì, perché quando l’esploratore genovese partì con la sua flotta dalla Spagna era convinto di salpare verso le Indie. Così dopo aver toccato terra non seppe di aver, in realtà, scoperto un nuovo Continente. E’ di qualche giorno fa, un evento simile che, se confermato in una fase successiva, potrebbe modificare le conoscenze che abbiamo fino ad ora. Ed è quest’isola che rivoluziona la geografia del Pianeta ed è stata scoperta per caso.

La serendipità

Nel corso della storia sono davvero tanti, in molteplici campi, i casi di serendipità. Ma cosa significa serendipità? Nato come termine inglese – serendipity – indica il trovare una cosa non cercata mentre se ne stava cercando un’altra e la possibilità di fare scoperte felici per puro caso. E così, scopriamo che tra le tante cose scoperte per caso c’è la penicillina. Fu il batteriologo Fleming a farlo, andando in vacanza e lasciando incustodita qualche piastra di Petri con gli strafilococchi. Al suo ritorno, non trovò un’invasione di batteri, anzi: un fungo aveva contaminato la coltura batterica e, dovunque c’era, non c’era traccia di strafilococchi. Anni dopo, Chain e Florey somministrarono la penicillina ad alcuni topolini infettati da streptococco. E notarono che la molecola di Fleming combatteva le infezioni batteriche anche in vivo. Così scoprirono che gli effetti erano gli stessi anche sull’uomo.

Anche la penna biro è frutto di serendipità. La penna a sfera così come la conosciamo e usiamo noi nasce dall’intuizione del giornalista ungherese Lásló József Bíró. L’intuizione ci fu dopo aver osservato dei bambini che giocavano con le biglie facendole rotolare in una pozzanghera, da dove uscivano lasciando dietro di sé una scia di fango omogenea. Da qui Bíró pensò di inserire una piccola sfera nella punta della penna, così da farla impregnare in un inchiostro viscoso, e da non farla seccare subito a contatto con l’aria, permettendo così di scrivere in modo più scorrevole.

Quest’isola rivoluziona la geografia del Pianeta ed è stata scoperta per caso

Di recente, un caso di serendipità rischia di modificare la geografia mondiale così come la conosciamo. Sì, perché fino a oggi, si pensava che l’isola di Oodaaq, in Groenlandia, scoperta dai danesi nel 1978, fosse la terra più a settentrione del Mondo. Queste convinzioni, però, potrebbero non essere più così salde. Sì, perché è stata rinvenuta una zona più a nord di Oodaaq. Un lembo di terra, largo trenta metri e lungo sessanta, che risulta essere l’isola più settentrionale del Pianeta.

La scoperta è avvenuta per caso, un vero e proprio episodio di serendipità. Sì perché gli scienziati sono atterrati su questo pezzettino di terra convinti di essere sull’isola della Groenlandia. Solo dopo aver acceso i telefoni satellitari, hanno capito di aver messo piede su un’altra isola, a 780 metri di distanza. Al momento, risulta che la nuova isola misuri circa 30 metri di diametro e con un picco di circa tre metri ed è composta dal fango del fondale marino, da terra e roccia lasciate dai ghiacciai. Gli scienziati hanno proposto di chiamarla Qeqertaq Avannarleq, che nella lingua locale significa “l’isola più settentrionale“. Ora non resta che capire se si tratta realmente di un’isola o di un composto di ghiaia, soggetto all’azione delle onde e dei ghiacci in movimento che lo faranno scomparire (un’isola, per essere considerata tale, deve rimanere sopra il livello del mare con l’alta marea).