I frequenti arrossamenti della pelle, l’aumento di dermatiti e afte sono un campanello d’allarme da non sottovalutare. Il nostro corpo ci sta segnalando una importante intolleranza ai metalli pesanti presenti nel suolo, nell’acqua e nell’aria.
Ma soprattutto negli alimenti che ingeriamo, in particolare i vegetali. Ecco quali sono e cosa fare per abbassare il livello di rossore che ci affligge. Con l’aiuto degli Esperti di Salute e Benessere di ProiezionidiBorsa.
Troppi metalli nel minestrone della sera
Il nichel, il piombo, il cadmio e altri metalli pesanti sono presenti soprattutto nei vegetali. Se non sappiamo da dove arrivano le verdure, è probabile che siano coltivate in terreni inquinati o annaffiati con falde acquifere contaminate.
Invece nelle serre aumenta l’impiego di particolari antiparassitari, fertilizzanti e pesticidi che ci avvelenano. Per questa ragione bisogna variare subito la propria dieta. Anche per il minestrone, meglio acquistare vegetali “tracciabili”. E osservare le reazioni avverse del nostro organismo.
È molto difficile, altrimenti, individuare le intolleranze ai singoli metalli. Ci accorgiamo di quella al nichel solo quando indossiamo anelli, braccialetti e orecchini che li contengono. Perché la nostra pelle si arrossa rapidamente quando i livelli del metallo superano il livello di guardia.
Questi vegetali causano intolleranze e arrossamenti della pelle
Esistono vegetali con un apporto di nichel e altri metalli davvero alto, derivante dai fertilizzanti. Fra questi asparagi, carciofi, cipolle. Nonché pomodori, fagioli e fagiolini, patate. E ancora sedano, spinaci, lenticchie e piselli, mirtilli e lamponi. Nonché pere, uva, prugne, kiwi e frutta secca come fichi e pistacchi.
Chi sospetta un’intolleranza ai metalli, deve evitare di consumare fritti i vegetali di questo gruppo. Perché quel tipo di cottura favorisce la formazione di ulteriori molecole, per esempio di nichel.
È l’ora della dieta a residuo zero
Abbiamo capito perché questi vegetali causano intolleranze e arrossamenti della pelle. Ma ora occupiamoci di come correre ai ripari.
È importante fare un test: consumare vegetali che presentino un contenuto di metalli vari e nichel molto basso. Tra questi troviamo peperoni, melanzane, finocchi, soncino e scarola, bietole ed erbette, radicchio rosso, mele, arance e mandarini, ribes e fragole. Se l’arrossamento sparisce, siamo sulla strada giusta.
Come trovare le verdure “nickel free”
Chi scopre di avere queste intolleranze, non deve però rinunciare per sempre a mangiare certi ortaggi. Esistono molti produttori che hanno deciso di perseguire la strada del residuo zero.
Dotandosi di nuovi protocolli produttivi che sono segnalati bene sulle confezioni. I nuovi ortaggi con indicazione “nickel free” si trovano facilmente sul web. I produttori sono italiani e spediscono tutto a domicilio.