Si sente spesso parlare dei benefici recati da un regolare consumo di pesce azzurro. Proprio per questo, pur riconoscendo genericamente l’importanza di tutti prodotti ittici per l’alimentazione, talvolta i consumatori sottovalutano le qualità nutrizionali di alcune specie. Quasi tutti lo mangiano ma in pochi conoscono il suo prezioso contributo per le donne gravide e contro cancro e ipertensione.
La spigola, detta anche branzino, è un pesce bianco proprio come nasello, sogliola, orata e dentice. È nota per essere una delle specie ittiche più pregiate, con un prezzo medio che si aggira attorno ai 35 euro/kg. È un pesce magro e facilmente digeribile, pertanto può essere incluso in un regime alimentare ipocalorico. Inoltre, è consigliato anche alle donne in stato di gravidanza o di allattamento a causa dell’alto contenuto di acido folico.
Una sua regolare assunzione permette di ridurre fino al 70% il rischio che il nascituro sviluppi malformazioni a carico del tubo neuronale, come la spina bifida o l’anencefalia. Ma la comunità scientifica non esclude che possa aiutare anche a prevenire alcuni difetti cardiaci congeniti e del labbro leporino.
Quasi tutti lo mangiano ma in pochi conoscono il suo prezioso contributo per le donne gravide e contro cancro e ipertensione
Sotto il profilo nutrizionale, la spigola è ricca di proteine, inoltre contiene un buon quantitativo di ferro e un ottimo apporto di fosforo e potassio, che contribuiscono rispettivamente alla salute di ossa e denti e a contrastare l’ipertensione.
Da ricordare anche la presenza degli acidi grassi omega 3, che aiutano a tenere sotto controllo i trigliceridi e la pressione sanguigna. Secondo i LARN (Livelli di assunzione di riferimento di nutrienti ed energia per la popolazione italiana) il loro apporto dovrebbe soddisfare tra lo 0,5% e il 2% del fabbisogno giornaliero.
Mangiare regolarmente la spigola contribuisce a ridurre la mortalità per cancro
È il risultato di uno studio pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition. I ricercatori avrebbero dimostrato che mangiare regolarmente questo pesce ridurrebbe del 50% la mortalità del tumore della prostata e del 64% quella del cancro in generale.
L’ARTOI (Associazione Ricerca Terapie Oncologiche Integrate) include la spigola, come gli altri pesci non di allevamento, tra gli alimenti che non dovrebbero mai mancare sulle nostre tavole. Altri esempi ne sono il merluzzo, il rombo, il pagello, il persico e l’ombrina.