L’acquisto di un appartamento è sempre un passo importante per chiunque. Si tratta, infatti, di assumersi un gravoso impegno finanziario di lunghissimo periodo. In genere si va da un minimo di dieci fino a un massimo di trent’anni di mutuo ipotecario.
Ma, oltre al costo dell’immobile, ci sono tutta una serie di altre spese che vanno opportunamente considerate. Le quali non compaiono mai nel prezzo dell’immobile ma si sommano ad esso.
Detto questo, quanto costa e quali spese ci sono realmente nell’acquisto di una casa da un privato?
Le distinzioni importanti da tenere a mente
Molte delle spese che vanno al di là del prezzo dell’appartamento divergono a seconda che si tratti di una prima o una seconda casa.
Ancora, variano anche a seconda che l’acquisto dell’abitazione avvenga da un privato o da un’impresa costruttrice.
In quest’articolo la Redazione di ProiezionidiBorsa prende l’ipotesi di un acquisto da privato. Torneremo a stretto giro sull’argomento andando a prendere in considerazione anche il caso di acquisto da impresa costruttrice.
Acquisto di una prima casa da un privato
Nel caso di acquisto di un appartamento direttamente da un privato, le tre imposte da tenere a mente sono:
a) l’imposta di registro, che è pari al 2% del valore catastale dell’immobile;
b) l’imposta ipotecaria, che è fissa e pari a 50 euro;
c) l’imposta catastale, anch’essa fissa e pari a 50 euro.
Ora, in merito all’imposta di registro va detto che esiste una soglia minima che è pari a 1.000 euro.
Ad esempio, stiamo comprando una casa il cui valore catastale è di 41.000 euro. Quindi il 2% porterebbe a 820 euro di imposta di registro da pagare. Tuttavia, in questi casi scatta la soglia minima dei mille euro e quindi andremo a pagare di più.
Ad essa, poi, si vanno a sommare le due quote fisse da 50 euro l’una, ossia l’imposta catastale e quella ipotecaria. Totale da pagare, dunque, 1.100 euro.
Acquisto di una seconda casa da un privato
L’altro caso che ora considereremo è quello dell’acquisto di una casa fatto sempre da un privato, ma come seconda casa.
In questa circostanza il valore catastale, sempre dello stesso immobile, aumenta perché il coefficiente da considerare non è più 115,5 bensì 126. Ricordiamo che il valore catastale costituisce l’imponibile su cui si applica l’aliquota.
Quest’ultima, inoltre, non è più pari al 2% come nel caso precedente, ma schizza al 9%. Infine ci sono sempre i 50 euro fissi di imposta ipotecaria e i 50 euro fissi di imposta catastale. Ricapitolando:
a) l’imposta di registro, che è pari al 9% del valore catastale dell’immobile;
b) l’imposta catastale, che è fissa e pari a 50 euro;
c) l’imposta ipotecaria, anch’essa fissa e pari a 50 euro.
Differenze notevoli
Dunque, come si vede, si tratta di differenze notevoli su cui pesa molto il valore catastale dell’immobile che vogliamo acquistare.
Teniamo conto, infine, che nella stragrande maggioranza dei casi i valori catastali degli immobili non coincidono coi valori di mercato degli stessi. Per la precisione, sono spesso più bassi del prezzo di una compravendita immobiliare.
Ecco, dunque, illustrato quanto costa e quali spese ci sono realmente nell’acquisto di una casa da un privato e che vanno conteggiate a tutte le altre.
Infine, in quest’articolo una panoramica del trend immobiliare delle province italiane in questo autunno 2020.