Insieme agli Esperti di Redazione valuteremo quanti soldi perde sull’assegno INPS chi va in pensione a 62 anziché a 67. Facendo calcoli con buona approssimazione capiremo quanto conviene prendere congedo prima dallo stress della vita lavorativa. Molti contribuenti stanno valutando l’opportunità di rinunciare ad una percentuale di pensione pur di godere in anticipo di maggiore serenità e tempo libero. Sono soprattutto le lavoratrici a porsi interrogativi in merito all’anticipo pensionistico. Forse a causa di un accumulo di stanchezza che deriva dal peso delle faccende domestiche cui spesso si aggiunge l’assistenza a genitori anziani. O forse più semplicemente interviene il desiderio di prendersi cura di nipoti, prestare aiuto ai figli e dedicarsi ad attività piacevoli.
Nell’articolo “Come andare in pensione a 62 anni con un assegno INPS di 1.600” la Redazione fornisce indicazioni in merito al prepensionamento. Sarebbe sbagliato pensare che ogni forma di anticipo pensionistico preveda tagli sul rateo mensile. E ciò perché le misure pensionistiche che consentono di abbandonare l’attività professionale prima non fanno scattare penalizzazioni e decurtazioni economiche. Più semplicemente accade che in presenza di un montante di contribuzione più esiguo anche la somma spettante diminuisce in proporzione. Pertanto per sapere quanti soldi perde sull’assegno INPS chi va in pensione a 62 anni anziché a 67 bisogna partire dall’anzianità contributiva.
Quanti soldi perde sull’assegno INPS chi va in pensione a 62 anni anziché a 67?
Chi decide di approfittare della misura previdenziale di Quota 100 non subisce tagli sul rateo che gli spetta. Ma di fatto percepirà meno di chi inoltra domanda di pensionamento quando raggiunge i 67 anni di età e con una più lunga storia contributiva. Così ad esempio il lavoratore che va in pensione a 62 anni e riceve un assegno mensile di 2.300 euro quanto percepirebbe in più se si trattenesse più a lungo. Con Quota 100 è possibile un anticipo pensionistico di ben 5 anni, ma chi lavora fino a 67 anni si assicura un rateo più alto del 21%. Nello specifico, in presenza del versamento di 18 anni di contributi fino al 1996 il lavoratore piuttosto che 2.300 euro ne percepirebbe 2.783. Ciò significa che trattenendosi 5 anni in più al lavoro e andando in pensione a 67 anni l’assegno mensile sarebbe più alto di 483 euro.