Quando scade il decreto ingiuntivo contro i cattivi pagatori

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È possibile stabilire la data in cui il decreto ingiuntivo contro un debitore cade in prescrizione? Quali sono i termini che valgono in questi casi e come si calcolano? Queste sono alcune delle domande che spesso molti creditori e debitori si pongono con differenti scopi. Al riguardo, i Tecnici di ProiezionidiBorsa propongono una guida per capire quando scade il decreto ingiuntivo contro i cattivi pagatori e cosa prevede la normativa.

Quando scatta il decreto ingiuntivo nei riguardi del debitore

L’art. 2953 del codice civile è quello che regolamenta l’azione che muove il decreto ingiuntivo. Si tratta di un provvedimento che emette il giudice per fare valere il diritto di un determinato credito da parte di un contribuente verso un altro. Attraverso il decreto ingiuntivo il creditore ingiunge, appunto, il debitore a saldare il proprio ammanco entro il termine di 40 giorni. Questa azione di tipo legale si avvia quando il creditore si rivolge al tribunale depositando un ricorso attraverso il quale richiede l’emissione del decreto.

Questa formula di tentativo di riscossione si configura spesso come più economica rispetto ad una causa ed anche più rapida in alcuni casi. La finalità, come abbiamo detto, consiste nel tentativo di recuperare un credito verso un debitore. Tuttavia, esistono dei termini oltre i quali anche i decreto ingiuntivo cade in prescrizione. Ebbene, quando scade il decreto ingiuntivo contro i cattivi pagatori?

Quali sono i termini di prescrizione

Una volta che il creditore richiede il deposito di un decreto ingiuntivo, il debitore riceve la notifica dell’atto entro il termine di 60 giorni al massimo. Questa è una norma che stabilisce l’art. 644 del codice civile. Una volta che il documento ha raggiunto il cattivo pagatore, si aprono fondamentalmente tre differenti scenari: questi salda quanto si richiede entro il termine di 40 giorni dal decreto; si oppone al decreto ingaggiando una causa contro di esso e contro il creditore; oppure, semplicemente non paga. In quest’ultimo caso, dopo che trascorrono i 40 giorni, si procede al pignoramento che deve avvenire entro il termine stabilito. Se ciò non si verifica, il diritto di azione che offre il decreto cade in prescrizione.

Per rispondere alla domanda iniziale, dunque, si deve tener cont della categoria di diritti e crediti ai quali si fa riferimento. Nella generalità dei casi, i termini di prescrizione di un credito scattano dopo 10 anni. Questo, però, dipende dai vari casi e le tempistiche potrebbero subire delle variazioni. Ecco, dunque, quando scade il decreto ingiuntivo contro i cattivi pagatori.

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