Dopo quindici anni di servizio, ossia dal giorno del suo primo lancio, Postepay è oggi la carta prepagata più diffusa sul mercato italiano. Si contano infatti più di 22 milioni di pezzi in circolazione, 12,6 milioni di download dell’App Postepay e all’incirca 7 milioni di e-wallet attivati.
Ma certamente non è l’unica: la concorrenza è infatti nutrita e agguerrita e tra quest’ultime non mancano casi di eccellenza nel rapporto tra servizi offerti e costi.
Oggi, ai tempi del Covid, queste carte vengono davvero utilizzate tanto negli acquisti in rete. Così nasce spesso l’esigenza di capire quando e come è possibile ricaricare la carta Postepay per non restare sguarniti di fondi per gli acquisti. Vediamo quali canali sono percorribili per ovviare a eventuali empasse.
I canali attraverso cui ricaricare la Postepay
La prima modalità, per ricaricare questa carta, è presso gli uffici postali. La rete degli sportelli sul territorio è diffusa e basta recarsi presso uno degli stessi per versare contanti sulla propria carta. La commissione per il servizio è pari a 1 euro.
Sempre presso la rete degli sportelli è possibile ricaricare la propria carta utilizzando un’altra carta Postepay. Oppure adoperando una carta Postamat Maestro o una carta BancoPosta, purché siano abilitate alla funzione di trasferimento di denaro.
Ricordiamo che occorre recarsi agli uffici postali sempre muniti di un valido documento di riconoscimento.
La ricarica presso tabaccai e ATM Postamat
Altro canale fisico utilizzato è quello dei tabacchi convenzionati. Qui viene richiesto il proprio codice fiscale. Il costo della ricarica in questo caso sale a 2 euro per ogni operazione di versamento.
Ancora, il versamento massimo può essere di 997 euro (e quello minimo pari a 1 euro). Infine in merito agli orari di ricarica, è evidente che essi dipendono dall’orario di apertura al pubblico della relativa attività commerciale.
Invece presso gli sportelli automatici Postamat basterà utilizzare un’altra carta di credito per ricaricare la nostra Postepay. A tal fine vanno bene sia un’altra Postapay; che un’altra carta BancoPosta. Oppure un’altra carta aderente ai circuiti Visa, Visa Electron, MasterCard, Maestro e V-Pay.
Le modalità di ricarica digitale
Sicuramente sono molto più numerose le modalità di ricarica tramite il canale digitale. Esse permettono di ricaricare la Postepay anche utilizzando carte di altri istituti. Utilizzando tali canali, infine, si evitano tutte le forme di distanziamento, tipiche e necessarie di questo periodo, quando ci si reca presso gli uffici territoriali.
Tra queste modalità digitali, va anzitutto detto che il sito di Poste Italiane offre diverse soluzioni in merito, e visibili all’apposita sezione home banking di BancoPosta. Sia tramite il sito web che tramite l’App, si può trasferire danaro da una carta Postepay a un’altra. Oppure da una carta nominativa MasterCard o Visa.
Ancora, l’App Postepay consente di spostare denaro dal proprio conto alla propria carta prepagata.
Ovviamente tutte queste forme di ricarica si potranno fare in qualunque momento della giornata.
La ricarica automatica
Tra le ultime novità in materia, ricordiamo che è stata introdotta, nelle App sia di BancoPosta che di Postepay, la ricarica automatica. Scegliendo questa modalità si fissa a priori un taglio fisso di ricarica e la possibilità di scegliere poi tra due opzioni:
a) “a soglia”, ovvero ad importo sempre uguale e che si attiva quando il saldo della carta scende al di sotto di un certo limite;
b) “a tempo”, ovvero ad una certa data prestabilita. Quest’ultima potrà avere cadenza settimanale, o ogni due settimane, oppure mensile.
Questo servizio costa 1 euro al mese, se la ricarica avviene usando fondi depositati presso strumenti di Poste Italiane. Altrimenti, se la ricarica avviene usando carte di pagamento di altri istituti, il costo del servizio raddoppia a 2 euro.
Ecco, dunque, illustrato quando e come è possibile ricaricare la carta Postepay e non restare senza soldi sulla propria prepagata.