Un fischio alle orecchie è un fastidio molto comune, che può capitare anche frequentemente a molti di noi. I fischi alle orecchie si presentano soprattutto se abbiamo l’abitudine di ascoltare la musica con le cuffie o musica ad alto volume. Può presentarsi anche se andiamo spesso a nuotare in piscina o al mare.
Nella maggior parte dei casi, il fischio alle orecchie è temporaneo, e si risolve da solo in poco tempo. Alcune volte, però, può essere spia di un problema ben più grave.
Ecco quando bisogna preoccuparsi se fischiano le orecchie.
Nella maggior parte dei casi, il fischio è un disturbo passeggero
Il fischio alle orecchie è il sintomo principale dell’acufene, un disturbo che può presentarsi anche sotto forma di tintinnio, ronzio, fruscio o altre percezioni uditive. L’acufene può occasionalmente colpire tutti, specialmente in conseguenza di una serata in discoteca. Spesso è un disturbo lieve e temporaneo, che si risolve da solo. Ma in alcuni casi può essere grave. Ecco quando bisogna preoccuparsi se fischiano le orecchie.
Bisogna preoccuparsi se appare improvvisamente o permane per molti giorni
L’acufene, cioè il fischio alle orecchie, può a volte essere sintomo di problemi gravi, come il danneggiamento delle cellule ciliate cocleari. Si tratta di strutture microscopiche all’interno dell’orecchio che si muovono quando vengono impattate da un’onda sonora, e ci permettono di udire. L’acufene può anche essere sintomo di un danneggiamento del nervo uditivo, o di un infezione dell’orecchio medio.
L’acufene può giustificare una visita da un medico quando appare improvvisamente e senza nessuna apparente causa scatenante. Rivolgiamoci a un medico anche se il fastidioso fischio alle orecchie permane per più di una settimana, specialmente se abbiamo recentemente sofferto di un’infezione alle vie respiratorie, o se abbiamo il sospetto di avere dei tappi di cerume.
Se siamo stati esposti a un forte rumore improvviso, potremmo soffrire di disturbi dell’udito. Rivolgiamoci a un medico se questi permangono per diversi giorni.
