Il 28 ottobre ci sarà l’assemblea degli azionisti di Mediobanca per eleggere il nuovo consiglio di amministrazione. Cosa potrebbe accadere di così importante, tanto da chiederci quale sarà il futuro di Mediobanca dopo l’elezione del nuovo consiglio di amministrazione?
Trattasi della prima assemblea con i rapporti di forza cambiati tra gli azionisti principali. In particolare con Leonardo Del Vecchio come primo azionista della stessa banca che fu di Enrico Cuccia.
A quanto si sa, l’attuale consiglio non dovrebbe correre pericoli, ma rimane l’incognita di Del Vecchio che non ha ancora dichiarato come si schiererà rispetto alle tre liste in competizione. Ricordiamo che la Delfin, veicolo lussemburghese di Del Vecchio, ha avuto l’autorizzazione dalla BCE per salire fino al 20% in Mediobanca.
Chiaramente, a seconda di come evolverà la situazione, potranno andare a delinearsi scenari diversi.
Per il momento riportiamo le raccomandazioni degli analisti che vedono un titolo Buy con un prezzo obiettivo medio che esprime una sottovalutazione superiore al 30%.
Quale sarà il futuro di Mediobanca dopo l’elezione del nuovo consiglio di amministrazione? Le previsioni dell’analisi grafica
Mediobanca (MIL:MB) ha chiuso la seduta del 21 ottobre a quota 6,5 euro in ribasso del 2,26% rispetto alla seduta precedente.
La situazione sul titolo è molto interessante. A seconda del time frame considerato, infatti, si possono trarre conclusioni diverse.
Sul giornaliero la proiezione in corso è ribassista e punta al I obiettivo di prezzo in area 6,348 euro che potrebbe essere un ottimo punto dal quale ripartire. Sul settimanale, invece, la situazione è incertissima, con le quotazioni che continuano a oscillare intorno all’importante livello in area 6,826 euro. Il mensile, invece, vede le quotazioni impostate al rialzo e che puntano verso area 8,054 euro.
Questa contraddizione tra i diversi time frame non esprime altro che l’incertezza e il nervosismo che circondano il titolo. La chiave per capire cosa succederà nel futuro passa per il time frame giornaliero. La tenuta del supporto in area 6,348 euro, con successiva ripartenza, potrebbe essere un ottimo viatico per una ripresa duratura.
In caso contrario, le quotazioni si dirigeranno verso gli obiettivi indicati in figura. In particolare, una chiusura mensile inferiore a 6,4 euro potrebbe essere un brutto segnale ribassista di lungo periodo, segnale che verrebbe confermato da una chiusura mensile inferiore a 5,54 euro.