Capita di prendere l’autostrada per raggiungere la meta in modo più veloce e sicuro. Ma capita anche di trovarsi imbottigliati e di perdere ogni vantaggio ipotizzato.
Nel trasporto ferroviario l’imprevisto che rallenti la percorrenza consente di chiedere il rimborso alla compagnia. Possiamo allora chiederci quale rimborso spetta se c’è un ingorgo in autostrada. Viene infatti spontaneo pensare che sia in vigore lo stesso regime.
Invece i gestori delle autostrade non hanno alcun obbligo di risarcire i clienti. Possono farlo se vogliono, ma si tratta di una scelta del tutto facoltativa.
In caso di incidente stradale o di evento meteo straordinario c’è un’unica categoria che ha diritto alla riduzione del prezzo del pedaggio. Si tratta di autotrasportatori con veicoli di classe Euro 3 o superiore appartenenti alle classi B3, B4 e B5.
In Parlamento si discute un disegno di legge relativo a questo argomento. Si tratterebbe di riconoscere il diritto ad uscire dell’autostrada senza pagare alcun pedaggio quando il blocco, o il rallentamento della circolazione, superi le tre ore. In questo caso la proposta di legge prevede l’apertura dei caselli e la libera uscita per i veicoli.
Quale rimborso spetta se c’è un ingorgo in autostrada
Può sembrare ingiusto che oggi si debba pagare il pedaggio anche se si è rimasti bloccati per ore. Il motivo è che il pagamento del pedaggio è necessario per coprire le grosse spese di manutenzione che l’autostrada comporta. Basti pensare al periodico rifacimento del manto stradale, che si usura molto a causa del passaggio di migliaia di veicoli.
Estremamente costoso è anche scavare o tenere in buono stato le gallerie. Anche l’autostrada, inoltre, è fornita di segnaletica sia verticale che orizzontale, nonché di pannelli di segnalazione luminosi.
Tutte queste spese rendono, quindi, necessario il pagamento del pedaggio, purtroppo anche in caso di disservizio, salvo il caso estremo del rimborso.
