Quale il limite per i pagamenti in contanti

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Chi, per svariate ragioni, intenda effettuare pagamenti in contanti ne ha facoltà, ma entro quale limite? E soprattutto esistono misure sanzionatorie se si dovesse oltrepassare il limite per i pagamenti in contanti? A questi interrogativi l’Agenzia delle Entrate ha fornito risposte così cristalline che in nessun modo potrebbero prestarsi a fraintendimenti.

Il Fisco ha schierato in ordine di battaglia i suoi contingenti per contrastare le incursioni di frodatori ed elusori fiscali. Anche lo spazio di manovra per il riciclaggio di denaro si è ridotto considerevolmente a seguito delle più recenti normative. A queste si assommano i severi controlli sguinzagliati dal Comitato di sicurezza finanziaria che indaga sugli spostamenti di denaro in contante. Torna utile, per scongiurare misure sanzionatorie, conoscere quale il limite per i pagamenti in contanti da non superare.

Vietato il trasferimento di denaro contante

La manovra finanziaria del Decreto fiscale n. 124/2019 si configura come una battaglia al contante con sanzioni onerose per chi si discostasse dal dispaccio governativo. L’intenzionalità della Legge di Bilancio 2020 è chiaramente leggibile alla luce delle strategie adottate per contenere al massimo la piena dell’elusione fiscale.

A tal fine, si conferma irrinunciabile l’imposizione di un limite per i pagamenti in contanti. Per un verso si è provveduto a ridurre ai minimi termini l’utilizzo di denaro liquido. Per l’altro sono state disposte agevolazioni e sgravi fiscali per incentivare l’uso di POS. Si pensi al Bonus POS che prevede una detrazione del 30% sulle commissioni dei terminali, riducendo così il carico economico di esercenti e professionisti.

Quale il limite per i pagamenti in contanti

La manovra fiscale 2020 è protesa a smantellare il malcostume dell’evasione e a recuperare i crediti perduti a causa dell’elusione delle imposte. Per rimpinguare le casse dello Stato, il Governo ha varato misure assai severe per arginare il fenomeno delle operazioni economiche a nero. Il 1° luglio 2020 segnerà un ulteriore giro di boa per potenziali elusori perché verrà ridotto a 2000 euro il limite di pagamenti tramite liquidità. Le intenzioni governative riportano la volontà di spostare la soglia massima addirittura a 1000 euro entro il 2022.

Le sanzioni previste dal dettato del decreto n. 124/2019 contemplano pene pecuniarie fino a 50mila euro per entrambi i soggetti coinvolti nel trasferimento di liquidità. Pertanto risulta consentito esclusivamente il passaggio di denaro in contante fino a 1.999 euro ad un altro soggetto o azienda. Oltrepassata questa soglia, subentra l’obbligo della tracciabilità dei pagamenti.

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