La Coldiretti pubblica la classifica degli alimenti provenienti dall’estero più pericolosi. L’attenzione va alle provenienze di ciò che mangiamo ogni giorno e alla veridicità dell’etichetta. I cibi indicati dalla Coldiretti sono stati presentati al Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione di Cernobbio. I cibi elencati sono presenti nei nostri supermercati e negozi alimentari, oltre che in quelli specializzati in alimenti esotici. Per questa ragione il Ministero della Salute fa avanzare il sistema di allerta europeo, che consente di proteggere i consumatori dalle intossicazioni di cibi non controllati.
Ecco cosa ne è emerso tra i prodotti pericolosi provenienti dall’estero che non dovresti mai comprare.
Invasione di alimenti stranieri tossici
Arachidi cinesi, peperoncini indiani, nocciole turche. Le percentuali di prodotti importati in Italia sono altissime. Col tempo, si è determinato il riscontro di un’eccedenza di prodotti chimici, tossine, metalli pesanti e contaminazioni di ogni tipo. La contaminazione più pericolosa è quella da aflatossine nella frutta secca e di metalli pesanti nel pesce.
Ancora più allarmante la scoperta che molti di questi cibi importati si utilizzano nella produzione di preparazioni a marchio italiano. Sebbene l’etichetta sia lo strumento da cui prendere informazioni sul prodotto, spesso non viene indicata anche l’origine degli ingredienti, favorendo le frodi alimentari.
Prodotti pericolosi provenienti dall’estero che non dovresti mai comprare
La blacklist della Coldiretti ammonisce sull’acquisto di frutta secca proveniente da Turchia (nocciole), dalla Cina (arachidi), dagli USA (pistacchi) e dall’India (sesamo contaminato dalla salmonella) a causa della presenza di aflatossine e pesticidi in quantità non certificata.
Poi si passa alle erbe officinali e spezie indiane e al tè cinese. Anche in questo caso sarebbero pieni di microbiologici e pesticidi non quantificati.
Nella lista anche pesce proveniente da Vietnam (pangasio) e Spagna (tonno, spada) per l’eccesso di metalli pesanti.
Continuiamo con la frutta e la verdura proveniente da Turchia e Egitto, per la presenza di pesticidi oltre i limiti consentiti.
Indagati anche il latte e i formaggi provenienti dalla Francia, a causa di contaminazioni microbiologiche. Il pollame polacco avrebbe lo stesso problema di contaminazione.
Come proteggersi da questi cibi
L’unica soluzione indicata dagli organi competenti è di sensibilizzare il consumatore all’acquisto di prodotti a Km 0 o certificati biologici. Ancora un controllo attento delle etichette, accompagnato dalla riduzione dell’acquisto di prodotti importati e presenti in altre lavorazioni di aziende italiane.
La proposta di introdurre “un’etichetta d’origine obbligatoria” potrebbe incentivare l’acquisto di prodotti italiani e sconfiggere e frodi.
Il consiglio è di scegliere i nostri migliori prodotti a marchio IGP e DOP, cercare il nostro contadino di fiducia e fare attenzione agli acquisti non trasparenti.