Primi timori di una recessione per l’Eurozona ma i mercati partono al rialzo

inflazione

Ancora alti e bassi per i listini con volatilità e sedute dall’esito spesso ancora più imprevedibile del solito. Oggi i mercati azionari hanno aperto in debolezza tentando, successivamente, di virare al rialzo. Intorno alle 10.30, infatti, Piazza Affari sfiorava il +0,6% in territorio positivo anche se la situazione sul fronte internazionale restava sempre incerta e incandescente.

Da parte sua l’Europa sta tentando di tagliare il più possibile la sua dipendenza, soprattutto energetica, da Mosca. Ma le intenzioni dei 27, riuniti a Versailles, potrebbe allargarsi ad altri settori. Anche perchè si diffondono i primi timori di una recessione per l’Eurozona visto il ruolo dell’Ucraina e della Russia nel rifornimento di materie prime essenziali come il grano, alcuni tipi di olio e il mais.

Tornando sui mercati, invece, chi ha sorpreso, ieri, è stata la BCE che nell’orizzonte degli stimoli monetari App, ha deciso di incrementare la riduzione dei tagli tra maggio e giugno. Da qui la deduzione che, evidentemente, il problema inflazionistico pesa molto più, nell’ottica della Banca centrale, dei timori di una stasi sulla crescita economica.

Per quanto riguarda i tassi, la Lagarde ha tenuto a sottolineare che un possibile aumento potrebbe arrivare, eventualmente, solo una volta chiuso il programma QE. A differenza, invece, di quanto sembra intenzionata a fare la FED, con un Jerome Powell che non cambierà la road map già annunciata. Indubbiamente, però, la stessa BCE si è detta pronta alla massima flessibilità, soprattutto vista la situazione internazionale.

Primi timori di una recessione per l’Eurozona ma i mercati partono al rialzo

Guardando ai dati macro più importanti non può sfuggire quello riguardante i prezzi al consumo statunitensi che, pubblicati ieri, evidenziano a febbraio, un aumento che dal precedente +7,5% di gennaio è arrivato al 7,9%. Aumento che coinvolge anche alcune Nazioni europee, in prima fila la Germania. Ebbene Berlino, a febbraio, deve scontare un’inflazione che, dal precedente 4,9% del mese scorso, è arrivata al 5,1% (a/a).

Non vanno bene le cose nemmeno per Madrid con un costo della vita che, sui prezzi al consumo di febbraio, vede un rialzo dal 6,1% di gennaio (a/a) all’attuale 7,6%.  Ma il fattore inflazione rimane determinante per alcuni analisti, in particolare per quelli di Generali Investment che vedono un +6% su base annua per i prossimi mesi mentre il PIL dell’Eurozona non dovrebbe andare oltre un +2,2%.

Ad appesantire la situazione, come prevedibile, le ricadute dell’attuale scontro in Ucraina. Il timore più grande, stando alle loro previsioni, sarebbe però, quello di una recessione dell’area euro alla metà del 2022. Gli fanno eco i colleghi di Goldman Sachs. Questi sottolineano, invece, le ricadute sulla produzione, dettate al loro volta dai tagli se non dalle sospensioni degli approvvigionamenti energetici da Mosca. Il tutto, ovviamente, aggravato dai vari aumenti dei costi a carico delle famiglie. Tradotto in numeri: un PIL che dal precedente +3,9% dovrebbe scendere al +2,5%.