Prepararsi in anticipo al dopo emergenza

coronavirus

L’auspicio di tutti è di venire fuori da questa situazione quanto prima. Non bisogna cullarsi sugli allori perché l’emergenza ci terrà compagnia ancora per un po’. Ma il consiglio è di  prepararsi in anticipo al dopo emergenza da coronavirus. Oggi ci ritroviamo in una Italia con tutte le saracinesche abbassate, barricati in casa e città deserte. Un quadro tetro che deve essere messo alle spalle quanto prima. Le attività chiuse generano ombre sul futuro dell’economia italiana. Per ovviare a ciò vanno pianificate, già da adesso, le misure da attuare.

Le condizioni delle aziende

Gran parte delle aziende, soprattutto quelle di piccole dimensioni sono allo stremo poiché non hanno lavorato. Anche solo riprendere l’attività è come un macigno. C’è da aggiungere che nel frattempo il mercato è cambiato e lo spazio una volta occupato da quella azienda, oggi l’ha conquistato un’altra azienda semmai da un Paese estero.

La Cna Industria lancia il grido di allarme e invita chi di competenza a prepararsi in anticipo al dopo emergenza e a non lasciare soli gli imprenditori che oggi sentono il peso di questa crisi dovuta all’emergenza sanitaria.

Cosa fare per ripartire

Le misure fino ad oggi attuate sono un segnale ma non bastano. Per ripartire c’è la necessità di riaccendere il tessuto industriale e salvaguardare prima di ogni cosa il capitale umano. Non si può rinviare il problema, la strategia post emergenza dovrà essere già studiata nei minimi particolari.

Quale strada intraprendere

La pianificazione in questo momento emergenziale ha una vitale importanza. Attualmente siamo stretti nelle misure di restrizione che a stento ci fanno respirare. Ci sono validi e buoni motivi per rispettarle fino all’ultimo. Al fianco di queste misure vanno individuati dei criteri per allentare le restrizioni. Queste misure vanno immediatamente, in modo da avere un cronoprogramma chiaro e definito. Non è concesso navigare a vista e alla giornata.

Rilanciare l’economia

Per far rivivere l’Italia va rilanciata l’economia. Un grande piano mettendo in campo quante più risorse possibili per creare uno choc mettendo al centro il sostegno convinto agli investimenti, pubblici e privati. Per far ripartire l’Italia c’è bisogno di liquidità per le imprese e non fermarsi a garanzie sulle esposizioni debitorie. Nuove linee di credito che vanno a coprire costi fissi che pesano come un macigno sui bilanci aziendali soprattutto ora che si registrano perdite di fatturato. Altre strade per prepararsi in anticipo al dopo emergenza non sono percorribili.