La situazione può essere davvero sgradevole: l’home banking non funziona senza un apparente motivo. Lo sportello bancomat all’angolo rifiuta ripetutamente la nostra carta e la stessa cosa accade all’ATM della banca. Aspettiamo che la filiale apra e l’impiegato ci comunica la doccia fredda. L’operatività è sospesa da qualche giorno e noi nemmeno lo sapevamo. Possono farlo davvero, possono bloccare il tuo conto corrente senza nemmeno avvisarti, ecco perché.
La legge, infatti, non obbliga gli istituti a dare una comunicazione formale ai clienti oggetti di blocco del conto corrente. Questo accade perché il blocco è spesso un’azione preventiva, mirata ad evitare che una situazione problematica degeneri ulteriormente. L’origine del problema può essere un passivo troppo elevato, una transazione sospetta o il pignoramento su richiesta di un creditore. In questo articolo cercheremo di capire cosa può fare in questi casi un correntista e come evitare queste situazioni.
Le cause del blocco
Se il nostro conto presenta un saldo negativo in costante peggioramento la banca può inizialmente bloccare gli strumenti di pagamento. Bancomat e carta di credito smetteranno quindi di funzionare e sarà impossibile ordinare un bonifico in uscita. Il carnet degli assegni resterà però nelle mani del cliente e questo potrebbe aggravare la situazione.
Un nuovo assegno all’incasso andrebbe ad aumentare l’esposizione verso la banca o, nella peggiore delle ipotesi, porterebbe ad un protesto. In questi casi la banca procede al blocco senza avvisare ma certamente solo dopo alcuni solleciti a rientrare dal debito esistente. Anche una violazione della normativa antiriciclaggio può comportare il blocco del conto corrente. In caso di accredito di un bonifico sospetto, ad esempio, la banca dovrà bloccarne la disponibilità ed informare le autorità. Un’ulteriore possibile causa di blocco di un conto corrente è un pignoramento. In questo caso la banca bloccherebbe il conto per soddisfare le richieste del tribunale.
Possono bloccare il tuo conto corrente senza nemmeno avvisarti, ecco perché
Le banche possono interrompere l’operatività dei conti su iniziativa propria o di un magistrato. Al termine delle verifiche o dopo il rientro dai debiti, l’istituto procederà allo sblocco dell’operatività. La legge prevede però delle limitazioni a questa facoltà. Se sul conto confluiscono solo stipendi o pensioni dovranno restare disponibili almeno 1.345,53 euro, ovvero il triplo dell’assegno sociale. Se invece il conto è cointestato, il blocco massimo sarà del 50% della giacenza.
Un’ultima causa di blocco di un conto corrente è il decesso del titolare. In questo caso l’IBAN scomparirà definitivamente e le somme depositate andranno in successione. Qualora il conto fosse cointestato, il superstite potrà comunque accedere al 50% della giacenza. In conclusione, ricordiamo che i nostri rapporti bancari saranno sempre più oggetto di scambio di informazioni e dati. A riguardo consigliamo la lettura di un nostro approfondimento.