Molti pensano che in estate si debba bere solo vino bianco. La sua freschezza e l’aromaticità lo rendono perfetto per essere sorseggiato sotto un pergolato o in riva al mare. Quella che può essere considerata una regola, però, deriva più dal fatto che il vino bianco viene servito freddo. Sicuramente nelle ore calde del giorno si preferisce il bianco o uno spumante. Mentre il rosso è meno servito nella bella stagione.
Eppure prendendo alla lettera questa consuetudine si rischia di perdere vini rossi indimenticabili. In più senza la possibilità di mal di testa del giorno dopo da vino bianco. Infatti pochi conoscono i migliori vini rossi per le cene d’estate e come gustarli perfettamente. I compagni perfetti per una pietanza di pesce o un filetto di carne succulento, oppure una straordinaria pasta alla norma o una parmigiana. Tuttavia ci sono delle regole da rispettare sia negli abbinamenti che per la temperatura. Non sempre il vino rosso va servito a temperatura ambiente e vedremo perché.
Pochi conoscono i migliori vini rossi per le cene d’estate e come gustarli perfettamente
Anche in estate e con le alte temperature un vino rosso può essere gustato senza scatenare colpi di calore. La temperatura per servirlo è importantissima per gustarne tutte le qualità senza avere effetti collaterali. Vini più corposi, strutturati e aromatici, ricchi di tannini, possono essere serviti a 18°C. In questo modo si sprigioneranno tutti i profumi e gli aromi, senza che l’alcol si senta troppo. Ciò se scegliamo un vino ben bilanciato, che ha un equilibrio tra acidità e intensità. I vini più giovani si devono servire anche sotto i 14°C fino ai 16°C.
Se mettere il vino rosso in frigorifero sembra un’eresia, allora l’alternativa è tenere le bottiglie in un luogo fresco. In frigorifero la bottiglia dovrà restare il tempo di prendere la temperatura giusta. È un errore lasciare il vino rosso in frigorifero perché si rischia lo shock termico. Per la scelta non c’è altra regola che il gusto personale. Per piatti di carne o pesce si può scegliere un delicato vino siciliano, per esempio un Nero d’Avola dai sentori di sottobosco. Anche un Chianti classico o un Sangiovese giovane al profumo di rosa e violetta. Per formaggi stagionati o primi della tradizione sposiamo un elegante Cerasuolo di Vittoria siciliano. E perché non accompagnare una speciale pasta col tartufo con un Barolo tradizionale. In ogni regione italiana si trova una grande varietà e la qualità è sempre alta.
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