Investire significa principalmente tutelare sé stessi e la propria famiglia dal progressivo deprezzamento dei risparmi. Con il passare del tempo, infatti, i capitali lasciati sul conto corrente perdono potere d’acquisto a causa dell’inflazione. In altre parole, se i depositi non beneficiano di un rendimento almeno pari al tasso d’inflazione, il loro valore scende. I risparmiatori sono quindi alla costante ricerca di strumenti finanziari in grado di aumentare il proprio valore nel tempo.
Talvolta, però, l’andamento erratico dei mercati finanziari causa delle perdite anche significative per gli investitori. L’andamento negativo di un portafoglio finanziario assume il nome di minusvalenza e consente di poter compensare futuri guadagni. Questa facoltà è però normalmente limitata ai soli guadagni da investimento ed ha una precisa scadenza temporale. Per questi motivi, i risparmiatori sono sempre molto spaventati dall’idea di una decisione sbagliata.
L’emendamento alla Legge di Bilancio
Abbiamo visto che la compensazione fiscale delle minusvalenze è limitata a guadagni esclusivamente finanziari in un determinato arco temporale. Un emendamento approvato nelle ultime ore dal Parlamento modifica radicalmente questo meccanismo per una specifica tipologia di strumenti finanziari. I PIR, infatti, consentiranno una compensazione delle minusvalenze molto più agevole. Insomma, perdere soldi con questo investimento non sarà più un grosso problema.
Uno specifico emendamento a firma degli onorevoli Del Barba e Marattin fornirà un incentivo ai PIR e benefici agli investitori. Solo per questi strumenti, infatti, i contribuenti potranno portare le minusvalenze finanziarie a compensazione fiscale dei redditi da lavoro. Un’agevolazione per molte famiglie che potrà portare grandi vantaggi anche al tessuto imprenditoriale del Paese. Inoltre, l’industria italiana del risparmio gestito avrà uno strumento importante per aumentare le proprie performance. Migliorando così l’offerta per il pubblico di cui abbiamo trattato in un recente approfondimento.
Perdere soldi con questo investimento non sarà più un grosso problema
I PIR sono uno strumento di risparmio gestito che investe nelle piccole e medie imprese italiane. I risparmiatori che decidono di allocare parte del proprio patrimonio nell’imprenditoria nazionale ricevono un trattamento fiscale di favore dallo Stato. Con il nuovo emendamento questi benefici si estenderanno anche ai redditi personali da lavoro. In altre parole, una perdita fino al 20% sull’investimento consentirà di abbassare proporzionalmente l’IRPEF per i successivi 10 anni.
Insomma, perdere soldi con questo investimento non sarà più un grosso problema se si dichiara un lavoro su cui applicare le detrazioni. Apparentemente questo nuovo approccio fiscale porterà vantaggi per tutte le parti in causa. I risparmiatori potranno avere minori conseguenze in caso di congiunture sfavorevoli e potrebbero aumentare la propria esposizione in PIR. I maggiori investimenti aiuteranno le imprese nella difficile ripresa economica e lo Stato avrà un potenziale aumento del gettito nel medio termine.