Curare la cataratta è doloroso e stressante. L’insorgere dell’opacità del cristallino compromette le valutazioni visive, soprattutto a proposito di lunghe distanze. E una nebbia ad hoc appanna i contorni degli oggetti, rendendoli meno definiti. I congiunti si accorgono subito dell’arrivo in casa di questa patologia perché il soggetto che ne viene colpito, in breve tempo, appare colmo di tristezza. È tetro, depresso, accidioso, spesso rassegnato dall’indugio in sentimenti di paura e delusione. Ma, quella di operarsi per curare la cataratta è una decisione che va incoraggiata, senza dubbio. La vista d’aquila non tornerà, ma si potrà riprendere la lettura di libri e post. Vediamo perché non conviene aspettare per curare la cataratta.
Ieri e oggi nelle operazioni sulla cataratta
L’intervento che si esegue oggi è supportato da un’altissima tecnologia. Esso, inoltre, migliora la vita del malato e della sua famiglia. Sostituendo il vecchio cristallino con uno artificiale, scompare quasi subito la nebbia che caratterizza in permanenza la visione di chi è colpito da questa patologia. Vediamo perché non bisogna procrastinare mese per mese la cura drastica della cataratta. Con gli esperti di Salute e Benessere di ProiezionidiBorsa.
Curarsi è un dovere verso sé stessi e gli altri
Perché non conviene aspettare per curare la cataratta. È una decisione che salva la vita nostra e degli altri. Se oggi possediamo un’auto e la guidiamo, possiamo continuare a farlo. Uno studio rivela che coloro i quali si operano per risolvere il problema della cataratta sono coinvolti in meno incidenti (-20%). Oggi questo intervento è sempre meno invasivo e presenta complicanze in percentuali vicinissime allo zero. In alcuni casi, il medico dimette il paziente senza benda e questi comincia a vedere meglio già dopo 4-5 ore dall’intervento alla cataratta.
Altre correzioni oculari
Capita, poi, che talvolta l’intervento alla cataratta riesca a correggere anche difetti preesistenti, quali la miopia e l’ipermetropia. Questi interventi si devono considerare quando il problema è invalidante e non è più correggibile ricorrendo a lenti specializzate, colliri oppure al laser.