È anche il colore che determina la stagionalità di un capo. La scienza ci spiega perché è meglio evitare vestiti scuri nei giorni di sole battente.
Perché un oggetto ha un determinato colore
La spiegazione sarebbe complessa, ma tentiamo di semplificarla al massimo. Partiamo dicendo che il colore di un qualunque oggetto è determinato dalla sua capacità di assorbire e riflettere la luce. Se un cappello ci appare giallo è perché assorbe tutte le radiazioni meno quelle gialle. Lo stesso vale per ogni gradazione di colore.
Discorso a parte vale per il bianco e il nero. La luce del sole, che è bianca, è data dall’insieme di tantissime tonalità di colore. Queste tonalità vengono, per semplicità, raggruppate in sette macro-categorie di colore, che sono quelle che dipingono l’arcobaleno. Parliamo di: verde, blu, indaco, rosso, arancione, giallo, violetto.
Al contrario del bianco, unione di tutti i colori, il nero è dato dall’assenza simultanea di tutti i colori. E questo spiega perché i vestiti neri (o tendenti al nero) attirano maggiormente i raggi del sole.
Perché è meglio evitare vestiti scuri nei giorni di sole battente
Dal momento che il nero è l’assenza totale di colore, trattiene tutte le radiazioni presenti nei raggi solari. I raggi bianchi del sole racchiudono tutti i colori, che fanno presa sulle superfici nere. Questo è il motivo del perché è meglio evitare vestiti scuri nei giorni di sole battente: gli abiti scuri attirano il sole più degli altri. Di conseguenza, i vestiti scuri si scaldano maggiormente.
Ovviamente vanno fatte delle distinzioni anche in base ai materiali di cui sono fatti i vestiti e al loro spessore. Se un capo nero è piuttosto spesso è possibile si surriscaldi soprattutto la parte esterna, lasciando più fresca la parte interna.
Approfondimento
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