Se vogliamo coprire le nostre coltivazioni e proteggerle da agenti atmosferici, animali e insetti, troviamo in commercio i teli per la pacciamatura che sono biodegradabili.
Nonostante proteggano le coltivazioni, non aiutano il terreno ad arricchirsi e non agevolano la formazione di humus. Cosa che invece avviene ricorrendo alla pacciamatura naturale. I teli, inoltre, hanno effetti collaterali, soprattutto d’estate. Essendo neri possono ustionare le coltivazioni e questo è vero in gran parte quando coltiviamo i pomodori. Quindi, non teli ma coperture naturali se vogliamo proteggere l’orto senza rischiare di danneggiarlo.
Rimedi semplici da ottenere
La pacciamatura è una tecnica che consente di trattenere l’umidità del terreno, migliorare la composizione del terriccio e tenere lontane le erbe infestanti. È una tecnica che permette alla superficie di non diventare argillosa, mantenendo caratteristiche di fertilità più a lungo. Eseguire una pacciamatura con la paglia, per esempio, ci assicura un degrado molto lento, che diventa proficuo soprattutto in primavera e in estate. La paglia è formata da cellulosa, cera e minerali e le sostanze organiche che vanno ad arricchire il terreno sono ricche di elementi nutritivi.
In giardino o nei piccoli appezzamenti, anche la corteccia di pino è un ottimo rimedio per proteggere le coltivazioni. Le cortecce hanno la resina che sul lungo periodo danno al terreno la giusta acidità. Questi prodotti naturali andrebbero compostati correttamente, perché spesso assorbono l’azoto dal terreno rischiando di danneggiarlo invece che aiutarlo. Negli orti di una certa dimensione, però, la pacciamatura con la paglia è preferita a quella con le cortecce di pino. La paglia è il miglior prodotto naturale che possiamo utilizzare per proteggere i pomodori.
Non teli ma coperture naturali per rendere l’orto sano e rigoglioso e proteggere pomodori, aglio e prezzemolo da insetti ed erbe infestanti
Anche le erbe aromatiche possono essere protette con una pacciamatura organica. Sperimentare nei propri orti tecniche che abbiano un basso impatto ambientale riserva sempre delle grandi sorprese.
Un esempio è dato dall’utilizzo di corteccia mista a segatura ottenuta da legno non trattato. Se i corridoi delle coltivazioni rispettano le giuste distanze, questo sistema, integrato con l’irrigazione a goccia, dà sempre molti risultati. La segatura ricopre tutta l’aria coltivata e l’orto diventa anche bello da vedere. Inoltre, limita moltissimo la crescita delle piante infestanti e il lavoro di pulitura è ridotto al minimo.
Con i teli “tessuto non tessuto” spesso la pulizia potrebbe addirittura non essere necessaria ma l’effetto che si ottiene non è paragonabile. Infatti, questo tipo di trattamento naturale arricchisce moltissimo il terriccio perché corregge le imperfezioni e le carenze di humus. Sotto lo strato di segatura e corteccia può esserne sistemato uno di erba secca per riciclare i residui che verrebbero buttati nella spazzatura. Il terreno è molto più prolifico quando si alimenta dei suoi scarti. In pochi metri è possibile avere pomodori, aglio, cipolle, basilico e prezzemolo senza lasciare nemmeno un centimetro scoperto.
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