Lo sgravio previsto per gli impianti fotovoltaici ed i sistemi di accumulo ha subito delle modifiche. È bene sapere che non sempre il fotovoltaico rientra nel Superbonus 110%. Quando la detrazione non è totale si può però usufruire del vecchio bonus 50%.
Il primo caso che non rientra nel Superbonus è quello in cui venga installato solo l’impianto fotovoltaico, anche se con batterie di accumulo. Se l’unico intervento di ristrutturazione consiste nell’installazione di questo impianto la detrazione potrà essere solo quella tradizionale del 50%. Peraltro il Decreto Rilancio ha stabilito che anche in questo caso si possa finanziare il lavoro con la cessione del credito.
Perché l’installazione del fotovoltaico rientri nel superbonus occorre che l’intervento presenti queste caratteristiche.
Gli impianti su un edificio
Intanto l’impianto deve essere posizionato su un edificio. Quindi niente facilitazione statali per gli impianti a terra. Inoltre deve avere potenza complessiva inferiore a 20 Kw. In caso di potenza superiore, infatti, viene considerato impianto commerciale e non privato. Le caratteristiche qui elencate devono essere tutte presenti, proprio perché non sempre il fotovoltaico rientra nel Superbonus 110%. Ci rientra solo a queste precise condizioni.
L’antisismico è un intervento trainante
Ulteriore requisito. L’impianto fotovoltaico deve essere affiancato da almeno uno degli interventi definiti trainanti. Questi sono gli interventi antisismici, l’isolamento termico delle superfici non finestrate o la sostituzione dell’impianto di riscaldamento.
Infine tutti gli interventi realizzati, sia quelli trainanti che quelli trainati, devono portare ad un miglioramento di due classi energetiche dell’edificio.
La cessione dell’energia prodotta
Ultima condizione che è fondamentale conoscere per non perdere il bonus. Per usufruire del 110% occorre accettare la cessione non autoconsumata al gestore della rete. Tuttavia il prezzo di acquisto dell’energia prodotta dai privati è molto calato negli anni. Per questo si suggerisce di dimensionare l’impianto sulle reali esigenze del consumatore per cedere al gestore il meno possibile. In alternativa è bene munire l’impianto di capaci batterie di accumulo. Ma non si può più pensare di guadagnare vendendo l’energia al gestore della rete.