Le previsioni di Morgan Stanley che arrivano fino alla primavera del 2020. E non sono molto buone
Le previsioni di Morgan Stanley
La situazione sui mercati non è delle più favorevoli. Non solo, ma le prospettive non sembrano offrire nessuna svolta positiva. Le trimestrali hanno sorpreso in quest’ultima stagione e le previsioni negative, in questo senso, potrebbero cambiare. Ma all’orizzonte c’è qualcos’altro che, invece, rimetterebbe tutto in discussione.
Nelle scorse ore il governatore della Federal Reserve Jerome Powell ha sottolineato i potenziali pericoli derivanti dall’innegabile aumento dei debiti delle imprese. Pericoli che gravano non solo sull’economia degli Stati Uniti.
Non si tratta di una bolla dei subprime come quella che nel 2008 scatenò la più feroce crisi della storia, le cui conseguenze sono avvertite ancora oggi. ma solo per una differenza: allora erano le famiglie a chiedere troppi prestiti. Oggi sono invece, le imprese. Per quanto le rassicurazioni di Powell siano state ampie, non bisogna dimenticare che si parla di un record di 6,2 mila miliardi con forte percentuale dei cosiddetti junk bond, emessi da società che difficilmente riuscirebbero a rifinanziare il proprio debito in caso di rialzo dei tassi.
Recessione in arrivo?
Ma andando avanti nella panoramica, in realtà, è un’altra cosa a spaventare. Secondo Morgan Stanley, infatti, la guerra commerciale e soprattutto le sue conseguenze a livello mondiale, è stata finora sottovalutata dai mercati. Attualmente i tono non solo non sono cambiati ma, quel che è peggio, si sono esacerbati da entrambe le parti. L’ultimo schiaffo del presidente Usa Donald Trump che ha bloccato, di fatto, la collaborazione di Huawei con alcuni dei grandi nomi del mondo hitech a stelle e strisce, non è piaciuto al governo nazionale cinese.
Rumors, infatti, parlano di un possibile blocco delle esportazioni di terre rare dalla Cina verso gli Usa. Le terre rare, ricordiamo, sono componenti indispensabili per la creazione di chip alla base dei vari device.
E la Cina ne è ampiamente fornita.
Partendo da questo presupposto è facile capire perché le previsioni di Morgan Stanley parlino di una possibile recessione in arrivo.
Morgan Stanley e Escalation Usa-Cina
Infatti l’escalation tra Usa e Cina provocherà un appesantimento dell’economia a livello mondiale con il rischio di una recessione. Le banche centrali, saranno così costrette e ritornare ai vari piani di Quantitative Easing. Nello specifico la Federal Reserve potrebbe addirittura tagliare i tassi da qui al 2020 (si parla di un possibile intervento per la primavera dell’anno prossimo).
Ma la lentezza con la quale i benefici delle strategie finanziarie si trasmettono alla base produttiva è nota. Per questo motivo l’arrivo di una recessione a livello globale potrebbe essere una realtà molto effettiva.