Molti sottovalutano questo sintomo anomalo che potrebbe essere il campanello d’allarme di un tumore all’utero

ecografia transvaginale

Quello all’utero è al quinto posto fra i tumori più diffusi nella popolazione femminile.
Come riporta l’AIRC, esso colpisce circa 8.700 donne ogni anno in Italia, con un picco d’incidenza dopo la menopausa. L’aumento di casi rispetto a decenni fa, sta nell’allungamento della vita media e nel generale cambio di abitudini, sia comportamentali che alimentari.

Infatti, il principale fattore di rischio del tumore all’utero è la presenza di un’attività estrogenica non bilanciata. L’utilizzo, in passato, di estrogeni per curare sintomi della menopausa, ha causato un picco di incidenza di questo tumore.
Il rischio aumenta, inoltre, a seguito di terapie ormonali intraprese per contrastare il tumore al seno che, ricordiamolo, è quello più frequente nelle donne.
Un altro fattore di rischio è certamente l’età, con un picco di incidenza dopo i 50 anni.
Oltre a questo, potrebbero incidere anche una menopausa tardiva o l’assenza di gravidanze, l’obesità, il diabete mellito e l’ipertensione.

Molti sottovalutano questo sintomo anomalo che potrebbe essere il campanello d’allarme di un tumore all’utero

Nel 90% dei casi, il tumore all’utero si manifesta con sanguinamento vaginale anomalo.
Questo potrebbe accadere ad esempio dopo la menopausa, o tra due cicli mestruali in età fertile, o durante un rapporto.
Altri sintomi, meno frequenti, potrebbero manifestarsi con perdite vaginali senza sangue, dolore durante i rapporti e perdita di peso.

Esami e visite da fare

Uno degli esami da effettuare è l’ecografia transvaginale, che noi di ProiezionidiBorsa abbiamo inserito anche fra le visite di routine da fare dopo i 50 anni.
Questo esame prevede l’inserimento, da parte del medico, di una sonda ecografica di circa 5-8 cm nel canale vaginale.
Oltre al tumore all’utero, l’ecografia può diagnosticare eventuali cisti, fibromi, infezioni, gravidanza extrauterina ed altro.

Se dall’ecografia dovessero risultare irregolarità, in genere si procede con l’isteroscopia. Anche questo esame, prevede l’introduzione nella vagina di uno strumento sottile (isteroscopio).
Una piccola telecamera ed un fonte di luce, poste all’estremità, permettono di osservare meglio i tessuti e di avere immagini più nitide.
Questa procedura consente anche di prelevare dei campioni di tessuto (biopsia) da analizzare al microscopio.
Per accertare la presenza della malattia e per valutarne l’estensione si può procedere con risonanza magnetica, o con tomografia computerizzata.

Prevenzione

Quindi abbiamo visto che molti sottovalutano questo sintomo anomalo che potrebbe essere il campanello d’allarme di un tumore all’utero.
Tuttavia, come riporta Fondazione Veronesi, una dieta povera di grassi animali e ricca di frutta e verdure, potrebbe ridurre il rischio di sviluppare questo tumore.
Infatti, seguire una dieta mediterranea, ridurrebbe la probabilità addirittura del 55%.