Gli ultimi due anni hanno modificato completamente il nostro stile di vita. Batteri e virus si sono tramutati nei nostri peggiori nemici. Ecco perché abbiamo cercato di imparare come proteggerci evitandoli in ogni attività quotidiana.
Sebbene più coscienti, però, sfortunatamente l’avvento della pandemia da Covid 19 ci ha reso più timorosi. Scegliere di prendere l’autobus è difficile se pensiamo che vi si nascondono milioni di germi. Anche darsi la mano è ormai un gesto dimenticato.
Eppure, molti non sanno quanto i batteri sopravvivono su mani e superfici e quando possono essere utili o causare rischi e malattie. Questo è l’argomento che affronteremo oggi grazie al sapere di esperti studiosi in materia. Cercheremo di capire quali sono le condizioni in cui i batteri si riproducono più facilmente.
È importante dire che il nostro organismo è ricco di questi organismi. Da qualche anno la medicina ha scoperto l’importanza del cosiddetto microbiota. L’AIRC è promotore delle ricerche che studiano il legame tra questi microrganismi e i tumori. Ma ecco una veloce panoramica sulle diverse specie di batteri.
Varietà di batteri, rischi e vantaggi
I batteri sono tra le forme di vita più antiche del Mondo e ce ne sono tantissimi tipi. Ognuno di essi può risiedere sulla terra, all’interno di altri organismi (uomini, animali, piante), in acqua, sugli oggetti e addirittura nei rifiuti radioattivi. La scienza li classifica in base al genere, al colore e alla forma e alla necessità di ossigeno.
Solo il corpo umano ne contiene più di cento specie. Alcune sono importanti per il corretto funzionamento dell’intestino, cioè della flora batterica. Tuttavia, quando il corpo e le sue funzioni sono danneggiate, la loro presenza diventa rischiosa (batteri patogeni). Con mucose non funzionanti possono entrare nei tessuti o nel sangue e creare infezioni o malattie.
Molti non sanno quanto i batteri sopravvivono su mani e superfici e quando possono essere utili o causare rischi e malattie
Purtroppo, i batteri patogeni sono altamente trasmissibili. Alcuni, inoltre, sono molto resistenti ai fattori ambientali e chimici. Ecco perché possono sopravvivere su superfici asciutte per giorni o mesi. Altri, invece, producono spore che rimangono nell’aria per settimane. Ciò dipende anche dalla loro carica batterica che, se maggiore, li rende più resistenti.
La presenza di sangue e fluidi corporei, poi, garantiscono una vita più lunga (in media 8 giorni e 24 ore) perché funzionano da protezione. Quindi, la natura del materiale su cui si poggiano è importante. I batteri transitori delle mani si eliminano con semplice sapone e acqua. Eppure, è studiato che alcune specie sopravvivono anche più ore sulla pelle. Pseudomonas aeruginosa e Burkholderia cepacia sono trasmissibili fino a 180 minuti se accompagnati da muco.