Quando la temperatura corporea sale potrebbe significare che l’organismo sta iniziando a combattere infezioni causate da virus o batteri.
La temperatura alta non è pericolosa a meno che non raggiunga livelli troppo elevati. La febbre non è una malattia ma un sintomo che ci dice che l’organismo è sotto attacco.
Gli esami medici come tamponi e colture servono proprio per ricercare le cause dell’infezione che sta mettendo alla prova il nostro organismo.
Preoccupazioni eccessive
La temperatura corporea solitamente si aggira tra i 36 e i 37,2 gradi. Non appena sale oltre questi livelli siamo portati ad assumere farmaci che potrebbero danneggiare l’azione difensiva messa in campo dal nostro corpo.
Molti commettono un errore gravissimo ricorrendo al paracetamolo quando non è necessario solo per il fatto che si può acquistare liberamente senza il bisogno di una prescrizione medica.
Se la febbre arriva fino a 38 gradi o poco oltre, gli antipiretici andrebbero impiegati con cautela.
In caso di malattie, alcune molecole chiamate prostaglandine che sono coinvolte in numerose funzioni fisiologiche farebbero alzare la temperatura. Spesso questo avviene nel tardo pomeriggio perché in quelle ore la quantità di cortisolo prodotto diminuirebbe e così la sua azione antinfiammatoria.
Le difese immunitarie che stanno difendendo l’organismo aumentano l’intensità della loro azione e la temperatura come reazione sale verso i 38 gradi o poco più.
Utilizzando il paracetamolo non facciamo altro che far scendere la temperatura limitando l’azione delle nostre difese proprio quando sono più efficaci.
Se riusciamo a resistere a questo innalzamento, il comportamento migliore sarebbe quello di aspettare. I medicinali dovrebbero essere assunti solo quando la temperatura supera i 39 gradi. In quei casi infatti, sono i danni alle funzionalità degli organi a dover essere evitati.
Molti commettono un errore gravissimo utilizzando paracetamolo appena hanno brividi o per abbassare la febbre velocemente ma le cose da fare sono altre
Il paracetamolo è un analgesico che agisce sul sistema nervoso calmando la sensazione di dolore. È un farmaco molto diffuso perché utilizzato come inibitore quando le prostaglandine vengono sintetizzate. In queste circostanze aiuta ad abbassare la febbre limitando l’azione di queste molecole che inducono la vasodilatazione mediando l’infiammazione.
Se abbiamo evitato di usare farmaci lasciando alle nostre difese immunitarie il compito di intervenire e di completare il lavoro, possiamo ricorrere ad alcuni metodi per cercare un po’di conforto.
Mantenersi idratati aiuterebbe ad abbassare la febbre e a diminuire i dolori e la stanchezza. Un bicchiere ogni ora dovrebbe corrispondere a 2 litri al giorno.
Verdure e frutta ricche di vitamine dovrebbero essere consumate maggiormente perché aiutano i batteri buoni ad avere la meglio su quelli cattivi.
Se stiamo a riposo, il metabolismo consumerà meno calorie e il nostro corpo impiegherà di meno a guarire. L’ambiente in cui riposiamo deve essere caldo ma non umido e in caso di temperatura molto alta, utilizzare il ghiaccio potrebbe essere indispensabile.