Mercati in chiaroscuro sul finire della settimana

mercati azionari

Tra notizie di vaccini e ripresa dei contagi, gli operatori sono sempre più cauti. Soprattutto in considerazione di un possibile, ultimo colpo di coda dell’amministrazione Trump con la Cina. In questo caso si parla di nuove aziende di Pechino sulla lista nera di Washington. Anche per questo motivo si vedono mercati in chiaroscuro sul finire della settimana, mercati che oscillano sempre intorno alla parità. Il tutto con un occhio a quanto sta accadendo anche ad altri protagonisti della scena della finanza. In prima battuta il petrolio che scende dopo gli entusiasmi delle scorse giornate. Il prezzo per il Brent gravita intorno ai 51,4 dollari al barile mentre sul Wti si arriva a non più di 48,3 dollari.

I mercati internazionali

Il panorama caratterizzato da mercati in chiaroscuro sul finire della settimana è particolarmente evidente in Europa dove ad un Dax che alle 14.30 segna un +0,6% si contrappone un Cac 40 che perde lo 0,25%. Al centro il Ftse 100 di Londra con il suo 0,09% in territorio positivo. Wall Street, da parte sua, non appare più convinta. Anche in virtù di quel piano di stimoli fiscali ed aiuti che il Congresso dovrebbe varare, si spera, in tempi brevi. Ma sul quale ancora non si trova un’intesa. Guardando ai tre indici maggiori, infatti, si va dallo 0,01% dei futures dell’S&P 500 fino allo 0,1% visto su quelli del Nasdaq passando per lo 0,01% del Dow.

Piazza Affari

Mercati in chiaroscuro sul finire della settimana includono, ovviamente, anche Piazza Affari. Sul fronte dei rating degli analisti, oggi è interessante segnalare il report di Mediobanca che assegna giudizi outperform a titoli come Astm (target fissato a 27,40 euro), Enav (5,20 euro), Enel (MIL:ENEL) (9,20 euro) e, tra gli altri, Italgas (6,50 euro), Recordati (51,70 euro) e Telecom Italia (0,63 euro).

Gli eventi più importanti nel calendario

Agli orari prefissati si può consultare il calendario macroeconomico per leggere l’esito dei dati macroeconomici pubblicati. Tra i dati macroeconomici pubblicati oggi risaltano quelli riguardanti l’indice IFO tedesco di novembre a 92,1 punti in aumento rispetto ai precedenti 90,7 punti.

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