Mare cristallino e tesori archeologici da adottare nello Stivale d’Italia

Museo archeologico nazionale di Taranto

Mare cristallino e borghi ricchi di tesori archeologici nello Stivale d’Italia. Le campagne tarantine sono famosissime oltre che per la gastronomia genuina a base di pesce freschissimo, squisito e abbondante, per i tesori nascosti che celano.

Nella zona di Lizzano e di Maruggio, dove si percorrono meravigliosi itinerari in bicicletta e a piedi, è stato trovato un famoso tesoro numismatico, risalente al IV secolo a.C., oggi custodito al museo archeologico di Taranto. Ma non lo si può vedere perchè ha bisogno di essere studiato e restaurato.

Un famosissimo medagliere

Mare cristallino e tesori archeologici da adottare nello Stivale d’Italia. Il medagliere del Museo Archeologico Nazionale di Taranto, fin dalla sua costituzione, si considera un riferimento importante per la storia dei rinvenimenti numismatici del territorio pugliese. Quest’area ospita attualmente più di 20.000 esemplari fra tesoretti, monete provenienti da scavi, esemplari sporadici, sequestri e donazioni.

La Direzione del Museo ha avviato da tempo un ampio progetto di studio e di ricerca su questo patrimonio numismatico. Il progetto è finalizzato alla verifica della consistenza e al monitoraggio del materiale dei depositi e del suo stato di conservazione, corredato dalla digitalizzazione dei reperti. Componente essenziale di tale progetto è il restauro delle monete per garantire le migliori condizioni di conservazione. E non solo: anche lo studio, la fruizione da parte del pubblico.

Mare cristallino e tesori archeologici da adottare nello Stivale d’Italia

I fondi per il restauro purtroppo scarseggiano. Ma il Museo non si perde d’animo. Attualmente è in lizza tra i progetti che si possono votare sul portale della Coop, che ha deciso di dedicare dei fondi ad iniziative di recupero meritevoli che sono già entrate in finale in passato, ma non hanno conquistato l’ambito contributo.

Attualmente è entrato in finale il progetto di due tesoretti rinvenuti nella prima metà del secolo scorso. Sono denominati “il ripostiglio di Lizzano e Maruggio” e contengono monete di Taranto, Posidoni, Sibari, Thurli e Caulonia. Il denaro verrebbe speso per un’indagine preliminare volta a stabilire le esatte condizioni delle collezioni numismatiche, seguita da un’attenta ripulitura e, ove possibile, dal ripristino della patina e delle superfici.

Se il “nemico” è un capitello

Ma c’è un “nemico” in agguato, che potrebbe soffiare l’ambito premio al tesoretto di Lizzano e Maruggio: è il capitello medievale di Sant’Andrea all’Isola, che si trova nel Museo Archeologico Provinciale di Brindisi.

Un’opera magnifica, con la danza di dodici figure maschili e femminili, un manufatto di rara bellezza. Anche lui ha bisogno di ripuliture dalle ossidazioni e consolidamenti. E anch’esso selezionato tra i progetti finalisti.

Speriamo che entrambi gli sfidanti del concorso “Opera Tua” di Coop possano vincere. Ma grazie a un ulteriore sforzo. Dove sono altre iniziative locali per valorizzarli o meglio ancora adottarli, come le mummie egizie al Museo del Cairo?