Dopo i 50 anni le donne ricevano a casa una lettera importante dal Servizio Sanitario Regionale, con un numero di telefono scritto in grande. Usiamolo per fissare una visita gratuita: la mammografia. Si tratta di un esame poco invasivo e poco doloroso, ripetiamolo ogni due anni. Molte donne lo rimandano per pigrizia o lo rifuggono per paura. Eppure, non bisogna lasciarsi andare. Perché la spia del tumore al seno è questo comunissimo sintomo che ignoriamo sempre. La comparsa di dolore o di un ostacolo, un nodulo o un granello che possiamo avvertire sottopelle.
L’orario migliore per attuare la prevenzione
I tumori benigni e maligni possiamo combatterli con una efficace prevenzione e con la buona abitudine della palpazione. Alcune donne la fanno ogni sera dopo la doccia, mentre si dedicano a far sparire i punti neri con la maschera alla vodka. Altre preferiscono ispezionare il seno al mattino, dopo una sessione di yoga. Il seno femminile va ispezionato con molta calma, dunque è bene farlo quando i nostri familiari non premono per usare il bagno.
Come fare l’ispezione periodica del seno
Vediamo ora come e quando fare l’autoesame del seno per prevenire i tumori. Prima della menopausa, va eseguito dopo la fine del ciclo. Chi è già in menopausa dovrebbe effettuarlo almeno una volta alla settimana. La posizione supina è quella più adatta per l’ispezione del seno. Ma prima guardiamoci allo specchio. Osserviamo la regolarità delle nostre forme e se fossero eventualmente presenti ombre o rilievi chiari mai osservati prima.
Poniamoci a pancia in alto su un materasso duro o sul divano. Oppure stendiamoci sul pavimento, mettendo sotto la schiena un tappeto. La palpazione a sinistra si fa tendendo il braccio sinistro in alto: la mano destra deve ispezionare con calma e creando una leggera pressione prima col palmo aperto e poi con le dita. Teniamo il braccio destro parallelo alle spalle. Il seno destro va palpeggiato allo stesso modo, questa volta alziamo il braccio corrispondente.
Cosa fare se incontriamo ostacoli sotto le dita
La comparsa di ostacoli sotto le dita non è necessariamente la spia di un tumore. Ma un accumulo anche circoscritto e sottocutaneo non è certo una presenza normale sul seno. Evidenziamo il punto con un pennarello, prima di andare dal medico, così faciliteremo il suo lavoro. Può trattarsi di una piccola escrescenza: per esempio, un neo carnoso in emersione che va tenuto d’occhio perché potrebbe trattarsi di un piccolo melanoma. Oppure si sta formando un piccolo fibroma pendulo, che dovremo assolutamente mostrare al dermatologo. Sarà lui a decidere se rimuoverlo chirurgicamente oppure no.
Cosa fare se accusiamo un dolore al seno
Se accusiamo un piccolo dolore al seno, potrebbe trattarsi un piccolo ematoma. Forse questo livido è comparso perché abbiamo urtato qualcosa trasportando un nipotino in braccio, caricandoci di spesa oppure spostando qualcosa di pesante in casa. Ma se il fastidio perdura per qualche giorno, non possiamo lasciar perdere. Ogni sintomo doloroso in una zona tanto vulnerabile come il seno è un campanello d’allarme da ascoltare. Se il dolore sottocutaneo sembra difficile da localizzare, ripetiamo la palpazione in ore diverse della giornata e segniamo il punto che duole con un pennarello.
La spia del tumore al seno potrebbe essere questo comunissimo sintomo che ignoriamo sempre
Il dermatologo è il primo specialista da consultare. Sarà lui a capire se l’ostacolo che sentiamo è un accumulo di sebo sottocutaneo, se si tratta di un pelo ascellare incarnito sottopelle, oppure se si tratta di altro. La prima ispezione che faremo per scongiurare la presenza di un tumore al seno è un’ecografia cutanea. In caso di necessità sarà il dermatologo a indirizzarci verso un oncologo specializzato in carcinoma al seno. Vuol dire che occorre rifare una mammografia accurata e richiedere una analisi del sangue ad hoc. Al fine di individuare, prima che si può, fibroadenomi, cisti o displasie.