La ricotta è uno dei formaggi più diffusi in Italia. Da nord a sud infatti, il suo uso è legato alla cucina italiana a doppio filo e moltissimi sono i suoi usi nei piatti italiani. In pochi però sanno che esiste una variante della ricotta e che è principalmente diffusa nel sud Italia, in particolare in Puglia. Oggi scopriremo cos’è la Squanta e come si impiega in cucina. Ecco la ricotta forte, un sapore del sud Italia
Il nome e le origini
La ricotta forte, un sapore del sud Italia, è denominata “Squanta” nel dialetto pugliese dov’è diffusa. Al contrario della ricotta normale, questo tipo di ricotta forte è spalmabile e viene preparato dagli scarti del siero di latte di capra o di vacca. Nasce infatti come ricetta di recupero per non gettare via tutte le parti del latte che normalmente si scartano durante la preparazione delle ricotte.
La ricotta forte, un sapore del sud Italia, si lascia addensare in fuscelle controllate a vista da coloro che producono la ricotta forte. La ricotta si mescola continuamente per evitare la formazione di muffe al suo interno e per mantenere la consistenza “cremosa” che una ricotta normale non ha. Per la versione definitiva della ricotta forte servono cinque o sei mesi di fermentazione. La ricotta forte si conserva benissimo in frigo o in qualunque posto fresco della casa.
Come utilizzare la ricotta forte, un sapore del sud Italia
La ricotta forte si utilizza in due modi nella cucina pugliese. Possiamo spalmarla sul pane, gustando il suo sapore piccantino e acre o come rinforzo nelle paste tipiche della zona, magari al posto del classico parmigiano.
Come per la ricotta salata in Sicilia, l’uso di questa ricotta è fondamentale per alcune ricette della tradizione pugliese. Alcuni la usano per farcire i tipici panzerotti diffusi in tutta la penisola pugliese o addirittura per mantecare la pasta. Altri usi prevedono l’affiancamento ai legumi, alle acciughe sul pane fresco, al posto del burro.