La propensione al rischio sui mercati sta tornando. Queste le previsioni secondo gli analisti.
E’ innegabile che da inizio anno, seppur con fasi alterne, la propensione al rischio sia tornata. Infatti basta guardare agli indici Usa come anche a Piazza Affari dove gli indici al rialzo hanno fatto registrare un rally spesso a due cifre. Investire in azioni al momento è stato l’investimento sicuro per eccellenza. E non solo quando si parla di miglior investimento di breve periodo. Ma quanto durerà?
Investimento sicuro: da cosa dipende?
Un investimento sicuro dipende dal livello di rischio: se questo è basso allora il rendimento è assicurato. Solitamente investire in azioni è ritenuto un investimento rischioso. A meno che le condizioni generali non suggeriscano il contrario. Cosa che in questi ultimi mesi è successo. Cosa è successo?
Aumento del profilo di rischio
Un rasserenamento sulle tensioni internazionali e soprattutto la presa di coscienza che la guerra dei dazi è controproducente per tutti gli attori in scena. Questi gli elementi che hanno permesso agli investitori di aumentare il profilo di rischio dei propri investimenti e comprare gli indici azionari.
La view di AllianzGI
Ma come sottolineano da AllianzGI, finora si sono intuite le speranze. Anche perché, come è noto, i mercati si muovono in anticipo. Adesso è il turno delle effettive conseguenze di queste speranze. Questo perché le regole operative per un buon trading si basano anche su dati concreti. Ora l’attenzione si sposta sugli indicatori di rischio finanziario e sui dati macro. Infatti le quotazioni azionarie potrebbero trovare nuova linfa nella possibilità di una ripresa ciclica. Ma anche in questo caso si tratta di una proiezione.
Aumento della propensione al rischio
Gli indicatori di trading suggeriscono fiducia ma, come sempre da AllianzGI fanno notare, non si vive di sola speranza. L’aumento della propensione al rischio, ricordano gli esperti “sembra ascrivibile in larga parte alle speranze di una prossima risoluzione del conflitto commerciale tra Stati Uniti e Cina”. Una fiducia che si rafforza con le stime di consensus che potrebbero essere a loro volta confermate da numeri positivi sull’economia Usa.
Cosa monitorare per investire
Non solo Usa, però. Nelle osservazioni su cosa monitorare per investire non si può non pensare all’Eurozona con i dati preliminari sull’inflazione. Ma a prescindere dai risultati, fondamentalmente resta un ottimismo di base tra gli operatori, soprattutto nelle strategie di investimento.