La chiusura del mese di settembre potrebbe far partire un forte sell off sul platino

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La chiusura del mese di settembre potrebbe far partire un forte sell off sul platino. Iniziare a vendere la materia prima oppure si deve attendere un segnale più preciso?

Il future sul platino ha chiuso la settimana di contrattazione a quota 842  +0,48%. Da inizio anno ha segnato il minimo a  575,9 ed il massimo a 1.060,6. Durante il mese di agosto è stato toccato un massimo a 1.035,5 prima di una rovinosa caduta fino ai nostri giorni.

Cosa sta succedendo? Proprio nel mese di agosto avevamo definito un possibile scenario poliennale per la materia prima ma il  segnale delle ultime settimane scompiglia le carte in tavola al trend rialzista e fa tornare in auge uno scenario ribassista.

Quali valutazioni sono da fare e qual’è la migliore strategia di investimento da poter applicare al momento attuale? Sgombriamo subito il campo e indichiamo qual’è lo scenario più attendibile.

La chiusura del mese di settembre potrebbe far partire un forte sell off sul platino

Il ribasso della materia prima viene da molto lontano. Infatti  nell’ anno 2008 il platino ha segnato il massimo a 2.398,4 e da quel livello è iniziata una discesa fino al minimo di 575,9 del marzo 2020.

Prima abbiamo scritto che ad agosto tutto sembrava volgere “verso il bel tempo di lungo termine”. La condizione era la tenuta del supporto a 903,5 in chiusura del mese di settembre. Abbiamo visto che le quotazioni attuali sono ben distanti da quel livello ed il mese di settembre finirà fra 3 giorni.

Quali valutazioni possiamo fare al momento? Se al 30 settembre la  chiusura di contrattazione sarà inferiore ai 903,5, con elevate probabilità nelle scorse settimane si è formato fra 1035,5 e 1.060,6 un doppio massimo  con obiettivo primo in area 575,9 e con possibile undershooting verso area 150 di lungo termine (1/3 anni).

Quindi, per il momento la  nostra attenzione sarà posta  sulla data del 30 settembre.

Come al solito si procederà per step.